Estratta dal lago l'auto di Pietro Giordani
E' stata recuperata dalle acque del Garda antistanti il porto di Tignale l'auto di Pietro Giordani che giaceva a 51 metri di profondità. Le operazioni avviate questa mattina, si sono concluse poco prima delle 13, non senza un imprevisto: è stato infatti necessario sospendere per circa un'ora l'ultima fase del recupero per consentire all'autogrù dei Vigili del Fuoco di Brescia - necessaria ad issare a riva i resti della Fiat Panda 4x4 rossa del 33enne scomparso - di intervenire a Limone per un incidente avvenuto nella tarda mattinata.
La vettura, individuata ieri dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco sul fondale a circa 70-80 dalla riva, è stata portata in superficie e trainata verso riva dalla imbarcazione dei Volontari del Garda dalla quale si sono immersi gli specialisti dei Vigili del Fuoco di Milano e Trento.
Una volta alla portata del braccio dell'autogrù, nel piazzale del porto di Tignale, i resti della Panda sono stati sollevati dall'acqua e trasferiti sulla terra ferma.
La vettura appare pesantemente compromessa: il muso è pressoché disintegrato, verosimilmente dall'impatto con l'acqua dopo il volo dalla curva della Sp 38 dalla quale l'utilitaria è precipitata. Anche il tetto appare lacerato, mentre la cellula dell'abitacolo è complessivamente integra, ancorché pesantemente danneggiata.
Il veicolo sarà ora passato al vaglio per capire se dalle lamiere può venire qualche elemento utile alle indagini: dalla Panda ci si attendono infatti elementi utili a chiarire cosa sia accaduto a Pietro Giordani, il cui corpo, recuperato ieri, giaceva a 3 metri dal mezzo. Se cioè - ipotesi che pare prendere forza - si sia trattato di un'uscita di strada accidentale o se viceversa l'auto sia precipitata per altre ragioni.
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