Esplode motoscafo, recuperato il relitto affondato
I Volontari del Garda hanno recuperato, al largo di Sirmione, in collaborazione con la squadra nautica della Polizia di Stato di Peschiera, l’imbarcazione affondata lo scorso 28 maggio a seguito di un’esplosione che causò il ferimento dei tre turisti austriaci che si trovavano a bordo.
«La barca - spiega il responsabile delle ricerche subacquee Luca Turrini - era affondata alla profondità di 13 metri ed è stata individuata dopo tre giornate di ricerca con l’utilizzo di un sonar a scansione laterale e uno di profondità».
Non è stata un’operazione facile. «La mancanza di testimonianze precise nei primi giorni dopo l’affondamento - continua Turrini - ha reso difficoltose le ricerche, visto che l’area da esplorare presentava un’estensione di quasi tre chilometriquadrati. Fortunatamente, dopo aver raccolto testimonianze dirette più circostanziate, il ritrovamento è stato reso possibile in breve tempo».
Il recupero ha impegnato i sommozzatori dei Volontari del Garda, ormai maestri nel recupero di barche affondate, soprattutto nella messa in sicurezza del relitto prima di poterlo sollevare fino alla superficie. Una volta riportato a galla il motoscafo è stato trainato al cantiere nautico Bisoli di Sirmione, dove è poi stato estratto dall’acqua e reso al proprietario.
L’incidente si era verificato domenica 28 maggio al largo della costa sirmionese del Lido Galeazzi, nella frazione di Colombare. Erano da poco passate le 15.30 quando il piccolo motoscafo con a bordo tre ragazzi austriaci di età compresa tra i 20 e i 30 anni, noleggiato poco prima a Peschiera, esplose con un grande boato, sbalzando in acqua i passeggeri.
I tre naufraghi, lievemente feriti, vennero recuperati da un altro motoscafo che si trovava nei paraggi. Due occupanti vennero trasportati in ambulanza all’ospedale di Desenzano per accertamenti ed uno al Pronto soccorso di Peschiera. Fortunatamente per loro però, nulla di grave. Restava da recuperare l’imbarcazione. Operazione di cui si sono occupati ieri i Volontari del Garda, dopo aver individuato il relitto con i sonar.
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