Due petizioni online per delimitare con le boe la riserva naturale a Manerba
Non una, bensì due petizioni online per chiedere il ripristino delle boe nella Riserva naturale. Partite da chi frequenta Pisenze, che denuncia ormai da anni l’assenza delle boe che delimitano lo spazio protetto in acqua, e la conseguente invasione di motoscafi e acqua scooter.
L’Amministrazione afferma che la situazione si sta valutando, ma pare difficile che le petizioni vadano a buon fine: ripristinarle sembra essere estremamente costoso oltre che poco utile, nel senso che il lago potrebbe prendersele in breve tempo.
La richiesta
Le petizioni sono due, identiche, e lanciate su altrettante piattaforme: change.org e avaaz.org. Alla data di ieri erano state raccolte in tutto un’ottantina di sottoscrizioni. Cosa chiedono? Partono innanzitutto dalla premessa che inquadra la Riserva naturale di Manerba: oltre un milione di metri quadrati di terra ferma e 850 mila metri quadrati di lago, istituiti nel 2016 per tutelare le caratteristiche paesaggistiche del territorio.
Ora, però, come denunciano i proponenti «la situazione è pericolosa e fuori controllo. La petizione ha lo scopo di sensibilizzare l’Amministrazione e gli enti di competenza al fine di ripristinare con urgenza la delimitazione del parco». Ossia riportare le boe, che qualche anno fa erano state posizionate e che servivano proprio per rendere evidenti i confini dell’area, in modo che motoscafi e moto d’acqua non vi si avvicinassero. Cosa che ora succede troppo spesso. Perché, dunque, non si fa qualcosa? Lo ha spiegato il sindaco Flaviano Mattiotti: «Le boe, posizionate al costo di circa centomila euro, sono durate due anni: il problema è legato alla profondità dei fondali e alle correnti. Riposizionarle oggi costerebbe moltissimo e la loro durata non sarebbe garantita.
Le alternative sono due: piazzare dei grossi contrappesi in cemento sul fondo, nel lago, all’interno della riserva, cosa che mette i brividi solo a pensarlo, oppure posizionare meno boe, a distanza di qualche centinaio di metri l’una dall’altra. E su questo stiamo ragionando. Certo, ciò che davvero servirebbe è una maggiore cultura da parte dei naviganti».
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