Dopo secoli, la Darsena di Sirmione riapre al pubblico
Finora la si poteva ammirare solo dall’alto del mastio, e osservarla abbracciare l’acqua con la sua forma un po’ irregolare, quasi trapezoidale, forse orientata in base ai venti che fin dall’antichità soffiavano sul Lago di Garda. Da domani, sabato, invece, la darsena del castello scaligero di Sirmione sarà per la prima volta aperta al pubblico dopo secoli. Si potrà percorrere il lato nord, e salire fino al secondo piano della torre scudata di nord-est, grazie al restauro promosso dal Polo museale della Lombardia e durato circa nove mesi.
«Restituiamo a Sirmione e al mondo intero un vero e proprio gioiello - assicura il direttore del Polo lombardo Stefano L’Occaso, che ha seguito di persona i lavori, con orgoglio e scrupolosità -. Si tratta dell’unico esempio superstite di darsena scaligera in Italia, e forse anche trecentesca in assoluto». Secondo dei suoi recenti studi, infatti, il castello sirmionese (edificato per ospitare la flotta scaligera e poi quella veneziana) non risalirebbe al primo Quattrocento, come ritenuto finora, bensì a un periodo precedente, compreso tra il 1351 e il 1375. «Le torri non sono state costruite per resistere alle armi da fuoco - chiarisce L’Occaso -, per questo si può ipotizzare una retrodatazione».
I lavori alla darsena, del valore complessivo di 200mila euro, hanno interessato sia la struttura architettonica, sia gli intonaci, oltre al dragaggio delle acque interne. L’intervento di pulizia e restauro della superficie muraria, progettato da Michela Palazzo e diretto dal geometra Davide Tomasoni, ha riguardato oltre 600 metri quadrati di intonaci antichi, alcuni trecenteschi, altri frutto di un rifacimento cinquecentesco. La parte architettonica del restauro, invece, è stata affidata agli architetti Valentina Zanolli e Giulia Biazzi, e all’ingegner Angelo Valsecchi.
Il progetto comprende i due nuovi solai e la scala a chiocciola a base quadrata in ferro della torre nord-est, oltre al rinforzo del ponticello d’ingresso del lato nord e alle rifiniture di carpenteria, quali cancelli, ringhiere e profili fermapiede contenenti le luci a led per l’illuminazione serale. «L’eliminazione del vecchio solaio ligneo realizzato negli anni Ottanta ha restituito la trasparenza originale al volume architettonico - spiega il direttore del Polo -, poiché la torre scudata nasce per essere aperta all’interno. La nuova struttura realizzata in metallo è più leggera e consente di comprendere al meglio l’intera fortificazione scaligera di Sirmione».
L’intervento di restauro della darsena fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione e valorizzazione del castello avviato dal Polo museale della Lombardia, che negli ultimi due anni ha visto la messa in sicurezza dell’intero sito e il rifacimento delle pavimentazioni esterne per oltre 400 metri quadrati. «Entro la fine dell’anno - annuncia L’Occaso - completeremo anche la pulizia e il restauro dei lati est e sud della darsena, con un investimento di circa 360mila euro. Infine, procederemo al ripristino degli intonaci del prospetto murario settentrionale del castello, con un costo di altri 380mila euro. Si tratta di lavori che non intralceranno la visita dei turisti al monumento sirmionese».
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