Divieti bizzarri e multe salate, l'antologia dei Comuni gardesani
Vietato nutrire cigni e anatre, ma anche abbeverare le pecore, pena una multa salatissima. La raccomandazione non è firmata dalla direzione di uno zoo, ma dai sindaci del Basso Garda, dove, spulciando tra le ordinanze adottate dai Comuni, le curiosità non mancano.
C’è chi ha ingaggiato una guerra contro la zanzara tigre vietando i ristagni d’acqua, ma anche contro i piccioni, che non meritano gli avanzi della merenda. Sui cani poi si potrebbe scrivere un libro: in ogni Comune esiste un dispositivo che stabilisce come condurlo a spasso e soprattutto come comportarsi con le deiezioni.
Ai festaioli basti sapere che il volume dello stereo non può superare i limiti della buona educazione, per non infastidire il vicinato, ma anche andare nudi per la spiaggia può costare molto caro: fino a 500 euro.
Tanto quanto installare i teli verdi per delimitare le proprietà private o per schermare le finestre di casa. A San Felice il sindaco ha ritenuto che possano limitare la visuale del paesaggio e li ha vietati. Attenzione anche a sostituirli con piante e siepi: se le potature non sono frequenti e ben fatte potreste incorrere in un’altra multa.
Le regole valgono per tutti, residenti e turisti, nessuno escluso.
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