Garda

Dieci anni per la nuova scuola: può aprire, ma è troppo piccola

Bello, sicuro e funzionale. Ma già sottodimensionato. Il nuovo istituto alberghiero «Caterina de’ Medici» di Gardone Riviera è nato piccolo
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Bello, sicuro e funzionale. Ma già sottodimensionato. Il nuovo istituto alberghiero «Caterina de’ Medici» di Gardone Riviera, costruito dalla Provincia di Brescia proprio a fianco del vecchio plesso scolastico con un investimento di 3,2 milioni, è nato piccolo. O meglio, andava bene dieci anni fa, quando fu progettato, ma col passare del tempo, mentre l’iter per la costruzione procedeva ai ritmi lenti della burocrazia, il numero di iscritti cresceva veloce. 

Oggi i ragazzi che frequentano l’alberghiera di Gardone sono oltre 400 (altri 600 e più sono iscritti al distaccamento di Desenzano), divisi in 20 classi. Nel nuovo plesso staranno alle strette, visto che le aule sono solo 18, proprio come quelle disponibili oggi nella vecchia scuola. 

«Certo - spiega il dirigente scolastico, Venceslao Boselli - saranno più spaziose e funzionali, ma pur sempre poche rispetto alle esigenze». Un problema da risolvere in fretta, visto che il trasloco è in programma l’estate prossima, con l’obiettivo di iniziare l’anno scolastico 2017/18 nel nuovo edificio, di fatto terminato dal punto di vista delle opere edili e architettoniche, mentre resta da finire la sistemazione delle aree esterne e da provvedere ai collaudi

Se l’operazione ha consentito di dotare l’istituto di una sede a norma di legge (l’attuale scuola registra la presenza di amianto nelle strutture murarie, anche se le periodiche ispezioni dell’Arpa non hanno mai evidenziato rischi per la salute dell’utenza), non ha dunque risolto il problema dell’inadeguatezza degli spazi. Tanto che si potrebbe dover riutilizzare parte dell’attuale struttura. 

«Stiamo valutando con la Provincia - spiega il professor Boselli - la possibilità di continuare ad utilizzare parte del vecchio edificio, tra cui una cucina, da affiancare alle due presenti nel nuovo plesso, e la sala ristorante. Vedremo». Intanto si devono pianificare gli aspetti logistici di un trasferimento che, proprio per la tipologia dell’istituto, con cucine e locali tecnici, si prospetta piuttosto complesso.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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