Garda

Desenzano, stangata Tari: un aumento del 20% entro il 2025

La vicesindaco Degasperi amareggiata: «Le tariffe sono imposte da Arera, dobbiamo adeguarci»
A Desenzano la Tari aumenterà del 20% entro il 2025
A Desenzano la Tari aumenterà del 20% entro il 2025
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C’è poco da fare: la Tari nei prossimi anni aumenterà del 20 per cento. Non tutto in una volta, il boccone sarà da digerire lentamente, ma da qui al 2025 la tassa dei rifiuti aumenterà di un quinto un po’ per tutte le categorie di contribuenti. L’annuncio è stato dato l’altra sera in Consiglio comunale da una amareggiata assessore all’Ecologia, nonché vicesindaco, Cristina Degasperi, la quale non ha potuto fare altro che spiegare ai colleghi consiglieri che «nonostante il conto economico dei rifiuti sia rimasto praticamente invariato, dovremmo aumentare l’imposta: lo pretende Arera», ovvero l’Autorità preposta alla regolazione dei servizi di pubblica utilità: è questo ente, insomma, piaccia o meno, a decidere le tariffe.

L'annuncio 

Bisogna adeguarsi. Un dovere che non è affatto piaciuto a Valentino Righetti, consigliere di minoranza per il Gruppo Righetti, il quale ha chiesto: «Se la tariffa è imposta dall’Autorità, perché il Consiglio comunale la deve approvare? Un aumento dovuto a una riorganizzazione, che nulla ha a che fare con i costi dei rifiuti, ci costa un’esagerazione». E così Righetti ha espresso il voto contrario. Il piano finanziario della Tari, si diceva, è rimasto praticamente invariato: per quest’anno ammonterà a circa 5,3 milioni, dei quali costi fissi per 3,6 milioni di euro e costi variabili per 1,6 milioni di euro. Tutto da pagare dai cittadini, attraverso la bolletta Tari: «Tari che aumenterà nei prossimi tre anni del 5% ogni anno - spiega la Degasperi -, tenendo come anno di riferimento il 2022. Già quest’anno l’aumento sarà del 4,5%. Gli aumenti saranno graduali per due ordini di ragioni: per evitare incrementi spropositati in bolletta per le famiglie e per non cadere nell’errore di creare disparità: questa operazione non può essere in contrasto con il principio ‘chi più inquina, più paga’». 

La reazione del Pd

Aumentando del 4,5% le tariffe quest’anno si otterrà un importo leggermente superiore rispetto al mero costo del servizio (5,3 milioni di euro, come si diceva): «Cinque milioni e ottocentomila euro, e quindi superiore rispetto ai costi, ma questa differenza è stata prevista in ottica prudenziale».  Rassegnata, se vogliamo, la minoranza. Per Maurizio Maffi (Pd), «le tariffe avrebbero potuto essere rimodulate sui coefficienti, in un percorso più puntuale e graduale in particolare rispetto alle utenze che inquinano meno». Per Andrea Spiller, «si è persa un’occasione per provare e sperimentare, anche sulla tariffa puntuale: ci troviamo - ha detto il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle - a rincorrere aumenti che con strumenti diversi avremmo potuto affrontare meglio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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