Garda

Desenzano, l'assessora Plodari si sfoga: «Delusa dal sindaco e dal mio partito»

L’ex assessora nega scontri, ma denuncia: «Era come stare in una vasca con 10 squali»
L'assessora Daniela Plodari durante l'incontro con i giornalisti © www.giornaledibrescia.it
L'assessora Daniela Plodari durante l'incontro con i giornalisti © www.giornaledibrescia.it
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Uno sfogo di rabbia e di dolore quello di Daniela Plodari, ormai ex assessore cui il sindaco di Desenzano Guido Malinverno ha ritirato le deleghe lunedì. Per un’ora ieri ha raccontato la sua verità, ha spiegato di come nell’ultimo anno si sia spesa per il bene della città, di come si sia sentita messa all’angolo e «del clima degli ultimi tempi: sembrava di essere ogni giorno in una vasca con dieci squali».

Ne ha per Malinverno, ma ne ha anche per il suo partito, Fratelli d’Italia: «Avrei sperato in una telefonata, dal sindaco o dal coordinatore provinciale. Invece ho dovuto apprendere del ritiro delle mie deleghe da una giornalista che mi chiedeva una dichiarazione su questo. I cittadini votano, ma poi chi decide davvero è qualcun altro: è per situazioni come questa che la gente non va più a votare. Nel mio caso, il partito non si è comportato da partito che ottiene il 30%: avrebbe dovuto proteggermi, non buttarmi via». Si dice molto delusa, ma non vuol prendere decisioni a caldo: «In questo momento sono arrabbiata, non ho ancora deciso se restare o andarmene».

Non comprende le ragioni del ritiro delle deleghe (il venir meno del rapporto di fiducia, le divergenze inconciliabili e conflittuali con gli altri membri della giunta citati nel decreto sindacale): «Non ho mai avuto nessuno scontro in giunta. L’intenzione è sempre stata quella di mettermi in ombra. Per dire: l’8 marzo, Festa della donna, io, assessore alle Pari opportunità, nemmeno sono stata invitata all’evento. Non ho mai potuto decidere nulla senza passare dalla lente del sindaco, che nemmeno mi rivolgeva la parola: avevo le deleghe o solo il titolo? Ultimamente sono anche stata esclusa dalla ricezione delle mail dell’assessorato».

Affronta anche la questione rimasta sottotraccia, ossia quella del titolo di studio non conforme rispetto a quello dichiarato: «Il diploma c’è - afferma - e nei prossimi giorni lo mostrerò».

Cosa farà adesso? «Continuerò a lavorare con le donne del mio Comitato (il Comitato delle donne del Garda). È stato un piacere lavorare per Desenzano e l’ho fatto col cuore, con amore e passione». 

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