Desenzano, ferri lungo la passeggiata: Malinverno risponde alle accuse
Ferri in spiaggia: la polemica per i tondini sul litorale della passeggiata riprende vigore. Prima il gruppo di volontari Racmen, poi il Movimento Cinque Stelle infine il Partito democratico, che sul tema ha presentato un’interpellanza, «come atto di trasparenza - rimarcano i consiglieri Bernardo Comini e Beatrice Gabusi -, ma anche come stimolo all’Amministrazione e all’Autorità di bacino, perché la sensazione è che quanto fatto fin qui sia insufficiente e senza la necessaria puntigliosità».
Il caso
Era esploso nove mesi fa: spuntoni di ferro e materiali edili lungo il litorale che costeggia la nuova passeggiata tra la Maratona e via Lario. A dire di molti (ma mai l’ipotesi è stata confermata) scarti del cantiere relativo alla riqualificazione della stessa passeggiata, chiuso pochi mesi prima. Erano intervenuti pure i Forestali e il litorale era stato posto sotto sequestro. Ora la lingua di ghiaia è stata dissequestrata, ma permane il divieto di accesso imposto dal sindaco Guido Malinverno già in quei giorni.
Gli interventi
Divieto puntualmente disatteso. È lo stesso Malinverno a intervenire con precisazioni e qualche annuncio: «In primo luogo, da sempre e in ogni spiaggia del lago vengono trovati materiali analoghi. In più, quella non è una spiaggia: si forma perché il lago è basso, in condizioni normali non dovrebbe esserci. In secondo luogo, il Comune interviene ogni giorno per mezzo della cooperativa cui è affidata la pulizia delle spiagge, che invia report puntuali in caso di rinvenimenti eccezionali, ma abbiamo comunque chiesto l’aiuto dell’Autorità di bacino per una pulizia straordinaria con escavatori, e ci avverremo di subacquei, per ripulire anche la parte di litorale sommersa».
Il sindaco ne ha anche per chi lo accusa di aver mal vigilato durante i lavori di riqualificazione, di non fare abbastanza: «Materiali identici si trovano anche più avanti, da via Lario alla Spiaggia d’Oro: se la colpa ora è mia, dovremo dar la colpa all’ex sindaco Leso o al Pd per questi altri, che certamente non arrivano dal primo tratto di passeggiata?». Infine l’invito del sindaco, anche ai volontari: «Quando avremo finito di trovare ferro e quando lo riterremo opportuno, lo toglieremo, ma intanto il divieto vale per tutti».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato