Desenzano, a 15 anni si rasa i capelli per chi ha il cancro
Alice ci ha dato un taglio: ha preso i suoi lunghi capelli biondi, li ha divisi in ciocche e ha detto loro addio. Tagliati e spediti a un’associazione romana che con la sua chioma realizzerà parrucche, da destinare a donne malate. Quindici anni, al secondo anno del classico al liceo Bagatta, Alice Motterani ha fatto tutto all’insaputa di mamma e papà.
E l’ispirazione l’ha avuta dai social: da Instagram, per essere precisi. «Seguivo una ragazza che si è rasata con questa finalità - racconta -. Io era un po’ che ci pensavo, ma non credevo che sarei mai riuscita ad avere il coraggio di rasarmi davvero. Il fatto che i miei capelli potessero servire per una buona causa mi ha convinta».
E così, a casa, si è chiusa in bagno: aiutata da un’amica ha messo in atto il suo piano. Quando è uscita, «sono rimasti tutti sconvolti: non capivano perché l’avessi fatto». Mamma Silvia e papà Alessandro all’inizio si sono pure un po’ arrabbiati, e comprensibilmente. Poi, invece, Alice ha spiegato loro per bene quale fosse il suo scopo e, altrettanto comprensibilmente, l’arrabbiatura è sparita: «Anzi - spiega lei -, poi mi hanno aiutata a scegliere l’associazione più giusta per me».
La scelta, anche grazie ai suggerimenti della nonna, è caduta sul «Progetto Smile», ideato dalla Advanced Tricology Research International Onlus e sostenuto dalla Tricostarc e dalla Fondazione Prometeus Onlus: il progetto offre la possibilità di donare i propri capelli, che saranno utilizzati per realizzare parrucche destinate a pazienti oncologiche che, in seguito a chemioterapia, sono affette da calvizie. Ad Alice è piaciuto particolarmente, «perché insieme ai miei capelli potevo inviare anche un bigliettino: sarà consegnato alla persona che li riceverà».
Il suo bel gesto è stato apprezzato anche da amici e compagni: «Credevo mi avrebbero demolita, invece sono stati tutti carinissimi: dicono che così sto bene». Qualcuno pronto a emularla? Per il momento non sembra. Ma chissà.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato