Depurazione del Garda, Verona ha aperto il cantiere
Nuovo sistema di depurazione e collettamento dei reflui fognari del Garda: ieri l’inaugurazione dei lavori sulla riviera veronese.
E dalla sponda scaligera giungono anche conferme sul cronoprogramma delle opere previste sul Bresciano, dove però il progetto dovrà fare i conti con i ricorsi dei Comuni e dei comitati contrari allo schema che prevede depuratori a Gavardo e Montichiari.
Quel che è certo è che a Verona procedono spediti: ieri sindaci, assessori regionali e parlamentari hanno celebrato l’apertura del cantiere. I lavori avviati sono quelli per il tratto di collettore di 4 chilometri che va da Villa Bagatta, a Lazise, alla località Ronchi, nel territorio di Castelnuovo del Garda. L’intervento prevede la posa di 3,7 chilometri di nuova tubazione a gravità. Ad eseguire i lavori l’impresa edile stradale Artifoni spa, che si è aggiudicata l’appalto del valore di circa 10 milioni di euro.
La durata complessiva dell’intervento è stimata in circa un anno, compresa la sospensione estiva dei cantieri prevista per non causare disservizi ai turisti. Per il presidente dell’Azienda Gardesana Servizi, Angelo Cresco, si tratta di «un’infrastruttura decisiva per l’ambiente e l’ecosistema, ma anche per tutelare i cittadini e quei 24 milioni di turisti che arrivano ogni anno sul Garda. Ne va dell’economia e del futuro del bacino idropotabile più importante d’Europa».Per l’assessore all’ambiente della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, «è una giornata epocale». Tra i presenti anche il segretario generale della Comunità del Garda, che ha ricordato l’impegno del compianto Aventino Frau nei confronti dei governi Renzi e Gentiloni per ottenere il contributo ministeriale di 100 milioni.
Per quanto riguarda il progetto relativo alla riviera bresciana, Giovanni Dal Cero, presidente di Garda Ambiente, l’associazione di scopo costituita dai Comuni del lago per promuovere l’opera, ha mostrato ottimismo, ricordando il cronoprogramma già reso noto dal commissario Attilio Visconti: «Obiettivo marzo 2023 per avviare i lavori dei depuratori di Gavardo e Montichiari». Dal Cero ha rammentato inoltre che in questi giorni è prevista la «sottoscrizione della convenzione fra Ato Brescia e Acque Bresciane, che avrà l’incarico di progettare il nuovo collettore e i nuovi depuratori. A gennaio 2022 verrà conferito l’incarico ai tecnici esterni per la progettazione definitiva. A ottobre 2022 ci sarà lo Studio di impatto ambientale e a novembre l’avvio dell’iter per il Provvedimento autorizzativo unico regionale, seguito dalla dichiarazione di pubblica utilità e dalla variante urbanistica».
Ags fa sapere inoltre che è «in fase avanzata la revisione del progetto relativo all’attraversamento del Mincio, nel tratto di condotta a servizio di Desenzano e Sirmione, gli unici Comuni bresciani che continueranno a scaricare nel depuratore di Peschiera». Ma sul Bresciano, come detto, siamo ancora molto lontani da una vera condivisione sociale e politica sul progetto che prevede i depuratori sull’asta del fiume Chiese a Gavardo e Montichiari.
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