Depuratore del Garda: Verona avanza, mentre Brescia è al palo
Procede a doppia velocità il progetto del nuovo sistema di collettamento fognario del lago di Garda. Sulla riviera veronese si pensa già alle gare d’appalto da indire il prossimo anno, mentre su quella bresciana ancora non è stata definita la localizzazione del nuovo depuratore, con i territori in cui è stato ipotizzato, da Gavardo a Muscoline, fino a Montichiari, che fanno le barricate. Insomma, Verona corre spedita e Brescia ancora deve partire.
Se ne è parlato nei giorni scorsi a Peschiera del Garda, durante la consueta conferenza stampa di fine anno dell’Agenzia Gardesana Servizi, la municipalizzata che gestisce la rete idrica dei Comuni della sponda veronese del Benaco.
«Stiamo rispettando la road map che ci eravamo prefissati - hanno dichiarato il presidente Angelo Cresco e il direttore Carlo Alberto Voi -; quindi, entro maggio-giugno del prossimo anno saranno fatti i bandi per la progettazione esecutiva e le gare d’appalto.
«Confidiamo - hanno concluso i vertici della società veronese - che i cantieri possano partire entro la fine dell’anno prossimo e che gli amici bresciani trovino un’intesa per quanto riguarda la loro parte di progetto».
Mentre sul Veronese nel 2019 potrebbero già vedersi i primi cantieri, dunque, sulla riva lombarda sembra ancora lontano l’accordo sulla localizzazione del depuratore che dovrà ricevere i reflui dell’area compresa tra Tignale e Lonato, affiancando l’attuale impianto di Peschiera che continuerà a servire la riviera veneta, più i Comuni bresciani di Sirmione e Desenzano.
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