Garda

Depuratore del Garda: sui reflui aperte più ipotesi, Mincio compreso

I referenti del presidio 9 agosto hanno incontrato la prefetta Maria Rosaria Laganà: dovrà esprimersi in caso Regione Lombardia
La postazione del presidio 9 agosto sotto la Prefettura in piazza Duomo (foto dell'8 agosto 2022) - Foto © www.giornaledibrescia.it
La postazione del presidio 9 agosto sotto la Prefettura in piazza Duomo (foto dell'8 agosto 2022) - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La fase di progettazione per la realizzazione degli impianti di depurazione di Gavardo e Montichiari va avanti. E per i reflui restano aperte più ipotesi, compresa quella della deviazione nel fiume Mincio invece che nel Chiese.

È quanto emerso oggi dall'incontro in Broletto tra i referenti del presidio 9 agosto e la prefetta di Brescia Mariarosaria Laganà, che non ha accolto la richiesta avanzata dagli attivisti.

Dopo lo stanziamento di 70mila euro votato dal Consiglio regionale per uno studio sullo stato ecologico del fiume Chiese, gli ambientalisti che da oltre 500 giorni manifestano sotto la prefettura speravano in una sospensione delle procedure di progettazione dei due depuratori. La speranza è stata vanificata dalle parole della perfetta che «ha dichiarato - scrivono in una nota i referenti del presidio 9 agosto - di non poter e non voler agire per fermare la progettazione, affermando che spetterà semmai a Regione Lombardia, ente deputato in fase autorizzativa ad effettuare le valutazioni di impatto ambientale, esprimersi in merito al progetto». 

Non solo. Laganà, scrivono le associazioni aderenti al presidio 9 agosto, «ci ha anche informato che il progetto è diviso in due lotti: il primoriguardante il collettamento dei reflui e il secondo riguardante la depurazione. Si è condiviso il fatto che la progettazione del collettamento dei reflui debba essere realizzata lasciando aperte diverse soluzioni di depurazione non necessariamente legate all'attuale soluzione Gavardo/Montichiari, senza cioè escludere l'ipotesi di poter successivamente deviare le condutture verso il fiume Mincio, anziché verso il fiume Chiese». Da quanto riporta la nota, su questo aspetto la prefetta si sarebbe riservata la facoltà di approfondire insieme ai tecnici di Acque Bresciane.

Nonostante questo, l’incontro dicono dal presidio si è svolto in un clima dai toni cordiali. «La Commissaria - conclude la nota - non ha nascosto un apprezzamento nei confronti del lavoro che stiamo svolgendo, che a suo dire, ha contribuito positivamente a mantenere altissima l'attenzione sull'impatto ambientale dell'opera».

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