Depuratore del Garda, no del Parlamento alla rimozione del Commissario straordinario
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Il Parlamento ha votato contro l’ordine del giorno che chiedeva al Governo di impegnarsi per la rimozione del Commissario straordinario per la progettazione, l’affidamento e l’esecuzione delle nuove opere per il depuratore del Garda. Hanno votato 255 deputati: 168 hanno votato contro la proposta di rimozione del commissario e 87 a favore.
L’ordine del giorno presentato al decreto siccità era firmato da Dori, Bonelli, Borrelli, Evi, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zanella e Zaratti. Di fatto il Governo si esprime favorevolmente al progetto per il depuratore del Garda. Avrebbero voluto rimuovere il Commissario e «rivalutare soluzioni alternative, compresa quella di ristrutturare e potenziare l’attuale sistema di depurazione del Garda tramite condotta sublacuale» il Movimento Cinque Stelle, il Partito democratico, mentre il voto contrario è arrivato dalla maggioranza e dal Terzo Polo. Un solo astenuto: si tratta dell'esponente bresciano di Fratelli d'Italia Cristina Almici.
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