Depuratore del Garda, il Comune di Muscoline: «Ci opponiamo»
La decisione di realizzare due depuratori, uno a Gavardo l’altro a Montichiari, per la depurazione del Lago di Garda, continua a far discutere. Un «No» a caratteri cubitali è arrivato innanzitutto Muscoline. All’ingresso del paese è stato esposto un grande striscione contro la futura realizzazione dei maxidepuratori. Lo ha voluto l’Amministrazione comunale, che nell’ultima seduta consiliare ha presentato sul tema una mozione a firma del sindaco Giovanni Alessandro Benedetti, poi approvata all’unanimità.
Il documento impegna il Consiglio comunale «ad opporsi in ogni sede alla realizzazione a Gavardo e a Montichiari del depuratore per raccogliere i reflui dei Comuni della sponda bresciana del Garda» e demanda al sindaco il compito di «adottare ogni provvedimento o azione utile per contrastare questa opera e tutelare sotto l’aspetto paesaggistico e ambientale, sanitario ed economico il nostro territorio». La mozione ribadisce inoltre che «la soluzione ottimale, la meno costosa, la più logica e la meno impattante è il potenziamento del già esistente impianto di Peschiera». La delibera di approvazione della mozione è stata inviata anche al presidente della Repubblica.
Le reazioni dei comitati
Sul piede di guerra anche i comitati. Aqua Alma Onlus, quello spontaneo di cittadini di Gavardo, le Mamme del Chiese e Visano Respira, attraverso una nota congiunta, si dicono soddisfatti per l’approvazione della mozione «Almici». «Oltre a ribadire il principio per il quale i depuratori consortili devono essere realizzati nelle aree territoriali dei comuni afferenti agli impianti stessi - scrivono i comitati - mette a nudo le incongruenze e le prevaricazioni antidemocratiche che ruotano intorno alla depurazione. Si tratta di decisioni prese in palese violazione della costituzione». «La nomina del commissario è immotivata - prosegue il comunicato - e ingiustificata perché il lavoro fatto sul territorio non può essere bypassato dalle sue scelte. Il commissario deve essere un mero esecutore delle decisioni già prese: a partire dal rispetto della territorialità dei depuratori». Infine un invito a tutte le associazioni: «Esigiamo tutti insieme che venga rispettato, anche da governo e commissario».La polemica della Lega
Polemica anche dalla Lega. Per il Carroccio sul depuratore la maggioranza Pd in Provincia ha fallito. Ne sono convinti tre consiglieri della lega: Renato Pasinetti, Massimo Tacconi e Matteo Micheli. Attraverso un comunicato congiunto i tre in seguito alla mozione votata lo scorso 29 luglio. «Il Presidente Alghisi e la sua maggioranza si sono dimostrati incapaci di portare a termine qualsiasi progetto importante, il Depuratore del Garda ne è la controprova. Bastava che, ancora un anno e mezzo fa, si dessero delle chiare indicazioni per fare il depuratore fosse all’interno del bacino del lago e tutto questo caos non sarebbe successo». «La Provincia, guidata dal Pd, ha deciso che fosse più facile scaricare le responsabilità sull’Università facendo nascere enormi problemi» gli fa eco Massimo Tacconi, capogruppo in Loggia della Lega. Il deputato Matteo Micheli ricorda infine che «l’ente Provincia di Brescia è stata di fatto commissariata dal Governo che ha nominato il Prefetto quale Commissario per il depuratore. L’unico imbarazzo che vediamo è proprio quello della maggioranza Alghisi che si è autocommissariata tramite il suo stesso partito di Roma».
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