Garda

Decine di gatti avvelenati, timore per i bambini

Strage di gatti a Bedizzole, trovati bocconcini sospetti anche vicino alle abitazioni.
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È una vera e propria strage quella che pare si stia consumando nell’ultimo periodo in località Campagnola, a Bedizzole. A farne le spese soprattutto gatti, fatti fuori a decine e senza alcuno scrupolo. Avvelenati. Qualcuno, insomma, si starebbe divertendo a prenderli per la gola, spargendo sul territorio golosi bocconi carichi di veleno, sufficienti a stendere in poco tempo i poveri mici. E non sarebbe purtroppo la prima volta. Qualche mese fa, infatti, si era verificata un’ondata di morti feline simile a questa: qualcuno aveva sporto denuncia ai Carabinieri e di bocconi avvelenati non se ne erano più trovati. Fino ad ora.
 
Chi abita a Campagnola racconta che «sono spariti tutti i gatti, nell’arco di due mesi non ce n’è più quasi nessuno, nemmeno quelli giovani, nati in primavera»; pare persino che qualche cane sia tornato a casa malconcio: «Veleno», il responso dei veterinari interpellati in questi casi.
 
Secondo i residenti pare che siano almeno una quarantina i felini di casa mancanti all’appello: qualche carcassa è stata rinvenuta, qualche povero micio è riuscito a trascinarsi agonizzante sino a casa, altri sono spariti nel nulla, ma risulta difficile credere a una fuga di massa.
 
Ora quei pochi gatti rimasti vengono tenuti in casa, al riparo da eventuali pericoli. Per gli abitanti di Campagnola sarebbe l’indole felina a infastidire chi vuol loro male: «Varcano proprietà che non appartengono loro, sporcano giardini e deturpano vasi e fioriere. Tutti crimini che non meritano certo di essere pagati rimettendoci la vita».
 
La preoccupazione più grande degli abitanti di Campagnola riguarda però i bambini, perché si tratta di un luogo tranquillo, dove i piccoli giocano all’aperto e qualche boccone avvelenato è stato rinvenuto vicino alle abitazioni: «Cosa potrebbe succedere - si sono chiesti - se un bambino accidentalmente mangiasse un boccone avvelenato? Perché sottoporci a un rischio così grande?». Ora i residenti tengono gli occhi bene aperti: vigilano su eventuali movimenti sospetti e controllano minuziosamente strade e marciapiedi, anche negli angoli più nascosti. L’ideale, per loro, sarebbe «cogliere sul fatto la persona (o le persone) che starebbe compiendo questo massacro ingiustificato e denunciarlo direttamente, perché senza una prova concreta e, nonostante l’impegno sempre profuso dalle autorità, è molto difficile riuscire a incastrare soggetti simili». Procurar danno agli animali è reato penalmente perseguibile, bisogna ricordarlo, ed è importante che fatti di questo genere vengano segnalati alle forze dell’ordine con tempestività.
 
Alice Scalfi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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