Garda

Da Andy Warhol a Mario Schifano: sul lago di Garda il Natale è «pop»

Al castello di Desenzano la mostra «Unmondopop» con opere dei maestri e di autori contemporanei
Il castello di Desenzano - © www.giornaledibrescia.it
Il castello di Desenzano - © www.giornaledibrescia.it
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Elegante, mondana, ma anche tanto pop: Desenzano lo è già, ma lo sarà ancor di più da sabato, quando in castello aprirà la mostra «Unmondopop. Miti, icone e simboli nell’arte contemporanea».

Non una mostra di pop art, spiega il curatore Matteo Vanzan, ma piuttosto «sul mondo popular, su quell’immaginario collettivo quotidiano che è divenuto matera d’opera d’arte». E dunque largo a Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Banksy, Obey, Mario Schifano, Mimmo Rodella, Arman e molti altri: 51 opere che tracciano un percorso nella storia dell’arte che ha preso la società e le sue icone come riferimento.

Icone e ispirazione

Sarà questo il filo conduttore dell’esposizione, prendendo a prestito una citazione di John Cage: «Tutto ciò che guardiamo è degno della nostra attenzione». Sarà quindi un «percorso di riferimenti e allusioni per comprendere come l’ispirazione artistica possa provenire da un bagaglio culturale preesistente. L’immaginario collettivo - sottolinea Vanzan - diventa pretesto per la riappropriazione di immagini conosciute non solo dagli addetti del panorama culturale, ma anche dal pubblico più vasto». Ecco perché nel percorso espositivo il visitatore sarà accompagnato da un gioco di «citazionismo, dove le opere in mostra dialogheranno con le immagini di quelle che ispirarono i loro autori».

L’assessore Pietro Avanzi e il curatore Matteo Vanzan - © www.giornaledibrescia.it
L’assessore Pietro Avanzi e il curatore Matteo Vanzan - © www.giornaledibrescia.it

Qualche esempio: il Campo del Pane di Mario Schifano in riferimento al Campo di Grano di Van Gogh, Hans Christian Andersen con Andy Warhol, il Giudizio Universale di Michelangelo e quello di Tano Festa.  Da Warhol, si diceva, fino ai giorni nostri, con l’esposizione di artisti contemporanei come Guido Arroli, Angelo Alessandrini, Manuela Bedeschi, Massimo Gurnari, Daniele Nalin, Luca Trucca e molti altri, perché «importante - rimarca ancora Vanzan - è sì mettere in cartellone grandi nomi e maestri storici, ma l’arte italiana è più viva e attiva che mai e gli autori importanti dei nostri giorni saranno i maestri di domani».

Il progetto

La mostra, organizzata dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con l’agenzia MV Eventi, sarà inaugurata in castello sabato 17 dicembre e sarà aperta fino al 19 febbraio:

«Alziamo ancora l’asticella - evidenzia l’assessore Pietro Avanzi -, portando a Desenzano opere originali che consentono al pubblico di sentire e respirare gli autori che le hanno realizzate. Ironia, denuncia, politica, intelligenza, protesta: una mostra che parla di noi, del nostro essere». Questi gli orari: mar-dom 10-17.30 (chiuso il 25 dicembre, aperto lunedì 26);dal 9 gennaio sab e dom 10-17.30. Ingresso intero 8 , ridotto 6 .

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