Cubo nella Rocca, la polemica s’allarga alla Fondazione
Il discusso padiglione in via di realizzazione nella Rocca da parte della Fondazione Ugo da Como continua ad accendere la polemica a Lonato.
La minoranza ha chiesto chiarimenti sullo statuto, sul versamento dei tributi, sul pagamento delle utenze e, ancora, sulle autorizzazioni. Per il sindaco Roberto Tardani «in quest’ultimo periodo è in atto un certosino attacco contro la Fondazione».
Sono stati due, in particolare, i temi sollevati in Consiglio da Daniela Carassai, Andrea Locantore, Rossella Magazza, Paola Perini e Flavio Simbeni che hanno più acceso il dibattito: i consumi di acqua ed energia elettrica e il pagamento della tariffa sui rifiuti. Per acqua e corrente i consiglieri chiedevano a chi facessero capo i consumi nell’area antistante la rocca; per la Tari, invece, quali «contribuzioni siano state corrisposte al Comune dal gestore del ristorante ubicato nella tensostruttura».
E hanno ricevuto, a dire dei proponenti, «risposte a dir poco sbalorditive». «L’area antistante alla fortificazione è un parco pubblico - ha rilevato il consigliere di maggioranza Oscar Papa - e pertanto il contatore dell’acqua è comunale e alimenta anche la rete idrica nella rocca, i servizi igienici e quant’altro.
L’acqua, dunque, viene pagata dal Comune: in quattro anni, abbiamo speso 16 mila euro. Per quanto riguarda invece la corrente, fuori è a carico del Comune, all’interno della rocca della Fondazione». Poi, la tassa sui rifiuti dell’attività di ristorazione.
Ha risposto l’assessore all’Ecologia, Christian Simonetti: «Abbiamo mandato due solleciti di pagamento per un totale di 6.769 euro, ma la società ha preannunciato ricorso alla commissione tributaria». E «probabilmente perderemo - ha riferito il sindaco - perché non si tratta di un ristorante, ma di un catering che per sua struttura non lascia rifiuti in loco: la ditta paga i rifiuti dove ha la sede centrale».
Dalle minoranze, dunque, l’appello: «Visti i tempi magri per le casse comunali, invitiamo l’amministrazione a una più accurata gestione e alla verifica delle spese, soprattutto quando vengono forniti gratuitamente servizi ai privati». Ma indipendentemente da tutto, per il sindaco «si tratta di attacchi alla Fondazione, attacchi che esulano dall’essere d’accordo o meno sul padiglione e che potrebbero portare la fondazione stessa ad avere difficoltà».
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