Critiche sulla ciclabile del Garda, il sindaco: «Basta lamentele»
«I biker sulla Gardesana ci sono sempre stati. È giusto che sia così, quella è una strada turistica. Invece di lamentarsi bisognerebbe attrezzarsi». Non ha peli sulla lingua il sindaco Franceschino Risatti, che risponde a tono agli allarmismi sollevati dalla stampa trentina che scrive di una strada Gardesana «invasa» da pedoni e biciclette che vogliono raggiungere la nuova ciclopedonale.
«È vero - ammette Risatti - l’affluenza è aumentata. Il contapersone posizionato sulla pista segna già, a tre settimane dall’apertura, oltre 30mila passaggi. Ma è anche vero che eravamo preparati e abbiamo saputo gestire tutto questo caos. Almeno a Limone». Risatti ricorda le modalità di accesso alla pista, chiarite da subito: chi vuole percorrerla deve lasciare l’auto nei parcheggi pubblici di Limone e raggiungerla camminando o pedalando. Non c’è possibilità di parcheggio a Capo Reamol.
«A Limone - spiega il sindaco - abbiamo 9 vigili e ogni bivio della Gardesana è presidiato. Al parcheggio multipiano del lungolago abbiamo portato da 6 a 10 il numero di bici a noleggio per soddisfare le richieste. Chi vuole farsi a piedi solo gli ultimi due km, quelli a sbalzo appena inaugurati, può lasciare l’auto in paese e raggiungere Capo Reamol con le motocarrozzette del servizio taxi». Insomma, per il sindaco Limone ha saputo reggere l’onda d’urto.
«Non capisco - continua Risatti - queste continue critiche da parte dei trentini. Peraltro, mi dicono che tanti turisti pernottano a Riva proprio per percorrere la nostra ciclabile, che dunque porta vantaggi a tutti». Risatti, stanco di sentirsi rinfacciare il fatto che la pista è stata finanziata con soldi trentini, si toglie un sassolino dalla scarpa: «In questo periodo a Limone mangiano ogni giorno 30mila persone. Tutte le nostre attività si appoggiano a grossisti trentini. Dobbiamo forse cambiare fornitori per alleggerire il traffico di furgoni sulla Gardesana tra Riva e Limone?».
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