Coregone del Garda, nuovo studio scientifico per consentire immissione e pesca
«Regione Lombardia farà di tutto per consentire, anche nel lago di Garda, l’immissione e la pesca del coregone, oggi bloccata dalle norme nazionali che considerano la specie alloctona e quindi concorrenziale con il carpione. Lo faremo attraverso il finanziamento di nuovi studi scientifici a sostegno delle nostre tesi, per superare questo stallo che sta mettendo a rischio l’intero settore della pesca e il relativo indotto». Lo dichiarano Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura e Sovranità alimentare e Diego Invernici, consigliere di Fratelli d’Italia.
In particolare, proprio un Ordine del giorno presentato da Invernici nel corso della recente sessione di bilancio, ha ottenuto consenso unanime in Consiglio, dando mandato alla Giunta di reperire risorse per finanziare nuovi studi biologici di biomassa e di specie ittica che giustifichino l’eventuale ripopolamento del coregone nelle acque del Garda.
«La politica - sottolinea Invernici - non può rimanere ferma rispetto a un problema che per il Garda non ha ancora avuto risposte, dopo le deroghe concesse per i laghi di Como e d’Iseo. Se, come richiesto dal Ministero, l’unica strada per superare questa situazione che paralizza da oltre tre anni la semina di coregone nelle acque gardesane è quella di produrre nuove evidenze scientifiche, ci attiveremo in fretta».
Anche l’assessore Beduschi conferma l’impegno della Giunta, anche a livello politico. «In questi giorni - dichiara Beduschi - i miei uffici sono in costante contatto con quelli della regione Veneto e della provincia di Trento, con l’obiettivo di predisporre assieme questo studio, nell’interesse di tutta la comunità del Garda. Inoltre, ho chiesto al Ministro Lollobrigida di farsi da tramite con il collega Pichetto Fratin per cercare di far sentire con ancora più forza la voce della Lombardia».
«Il divieto - concludono Beduschi e Invernici -si basa a nostro giudizio più su un preconcetto ideologico che su una vera e propria condivisione di dati precisi e recenti. Se ci è richiesto di presentare nuove prove per smentire questa tesi, dimostreremo con l’aiuto della scienza che il giudizio di Ispra è assolutamente rivedibile».
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