Garda

C’era una volta la processione per le reliquie

Nel 1984 l’ultima celebrazione con la rievocazione della leggenda al porto di Desenzano
Una rievocazione del tentato furto al porto di Desenzano - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una rievocazione del tentato furto al porto di Desenzano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Quando a Desenzano si festeggiavano i Santi Vincenzo, Benigno e Anastasio con la processione, la benedizione della città e pure la rievocazione del «miracolo» del furto sventato delle loro reliquie. Trentacinque anni fa, si svolgeva l’ultima processione dedicata ai tre santi: era il 22 gennaio del 1984.

Una tradizione riportata in vita negli anni Settanta dagli Amici del Porto Vecchio e dalla parrocchia, dopo quasi un ventennio di stop: fino agli anni Sessanta, infatti, la manifestazione era un punto fermo della vita liturgica, ma anche folcloristica, di Desenzano. Ancora oggi, nonostante siano trascorsi 35 anni, sul web alcuni siti annoverano tra le manifestazioni tipiche la processione dei tre Santi, che furono patroni della città fino al 1962, quando vennero «spodestati» da Sant’Angela Merici, che sarà peraltro festeggiata domenica.

Le reliquie dei Santi Vincenzo, Benigno e Anastasio sono tutt’oggi conservate nel duomo desenzanese; proprio ad esse è legata una leggenda che arriva dritta dal Medioevo, ricordata ad ogni processione con una rievocazione nel porto Vecchio. Una leggenda nota ai desenzanesi doc e riportata in numerose pubblicazioni sulla storia locale, ma che non smette di meravigliare: si narra infatti che in una notte d’inverno alcuni barcaioli di Cassone di Malcesine abbiano tentato di mettere a segno il furto, per portare le reliquie nel loro paese. Coperti dalle tenebre, si sarebbero introdotti nel Duomo e sarebbero persino riusciti ad impossessarsene, ma sarebbero poi stati ostacolati da una forza misteriosa, per qualcuno una nebbia fittissima: una volta risaliti in barca, infatti, non sarebbero più riusciti a lasciare il porto, continuando a girare in tondo fino al mattino, quando i desenzanesi li avrebbero sorpresi rendendo vani i loro sforzi e riportando le reliquie in Duomo. Da allora, la processione e la rievocazione con i figurati in porto. Una tradizione ormai abbandonata, ma ancora oggi sono in molti a caldeggiarne un ritorno.

 

 

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