Cede la diga di Valvestino, ma è la maxi esercitazione «Vardirex»
Un terremoto scuote la diga di Valvestino. L'area compresa tra Valsabbia e Alto Garda è minacciata dal conseguente rischio idrogeologico. E un blackout generale completa l'opera.
Scenari di ogni genere quelli che in questo weekend vengono approntati tra Toscolano Maderno, Gaino e Salò in vista della giornata di mercoledì 24 novembre, quando l'imponente esercitazione «Vardirex 2021» conoscerà il proprio compimento, con le simulazioni che prevedono afflusso di mezzi via lago, evacuazioni, uso di teleferiche e trasporto di feriti via acqua.
Per la prima volta è il personale dell'Esercito Italiano e in particolare delle Truppe Alpine (Brigate Julia e Taurinense, oltre a piloti e tecnici del 4° Reggimento Aves, l'aviazione leggera dell'Esercito) ad affiancare i volontari e i tecnici della Protezione civile locale (oltre che dell'Ana) in un evento di queste proporzioni sul Garda.
«La Regione Lombardia ci aveva suggerito questo scenario per testare il piano d'emergenza della diga di Ponte Cola» spiega il colonnello Riccardo Maria Renganeschi, riferendosi al nome formale della diga di Valvestino. E il cuore di Vardirex (acronimo di «Various Disaster Relief Management Exercise») sarà proprio la simulazione di un terremoto con esondazione del bacino artificiale di Valvestino per verificare l'impegno sinergico del sistema emergenziale nazionale.
Circa 300 i militari coinvolti già in queste ore nella definizione di tutti i contesti operativi, a fianco delle unità locali, come la Protezione civile di Toscolano Maderno che a Gaino ha allestito il proprio Coc, vale a dire il Centro operativo Comunale, prima realtà che interviene nella gestione di una grande calamità.
Intanto su tutto il territorio di Toscolano si moltiplicano tensostrutture in grigioverde, create per accogliere tutti coloro che in uno scenario operativo potrebbero essere chiamati a operare come pure ad essere temporaneamente accolti per l'inagibilità di case e strutture assortite.
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