Calcinato, via le piante vittime di siccità: gettati i semi di nuova speranza
Un bosco dev’essere, un bosco sarà. Tutt’altro che abbandonato il progetto di forestazione urbana partito l’anno scorso nell’area di fronte al Baratello: nei giorni scorsi sono state tutte sostituite le oltre 300 piantine che non hanno retto alla siccità e alla calura quest’estate. Eliminate quelle secche, più di 300 appunto, le nuove potranno crescere insieme alle altre mille messe a dimora tra il dicembre 2021 e la primavera del 2022 fino a un totale di 1.250 arbusti.
Si tratta di un progetto di rinaturalizzazione che trasformerà il volto di quell’appezzamento da settemila metri quadrati prospiciente al ristorante. Negli anni è stato anche utilizzato come parcheggio: un campo vuoto, di fatto, che il Comune ha deciso di trasformare in «bosco urbano» sottoscrivendo un protocollo con Rete Clima, ente no profit che opera su scala nazionale, generando una vera e propria rete tra aziende, cittadini e pubbliche amministrazioni proprio con la finalità di ridurre e mitigare gli impatti climatici. Questa di Calcinato è iniziativa finanziata da Eon Energia e, come ogni progettualità di forestazione promosse da Rete Clima sul territorio nazionale, ha ricevuto il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente.
Tutti all’opera
Si diceva che l’iniziativa è stata avviata l’anno passato: sul finire di dicembre l’area è stata prima preparata, poi piantumata con le prime essenze. In primavera, invece, sono state coinvolte le scuole: i ragazzi che l’anno scorso hanno frequentato la prima media alla scuola Alighieri di Calcinato hanno partecipato a una mattinata tanto affollata quanto proficua, mettendo a dimora le ultime 350 piantine.
Un atto anche simbolico: «Chi pianta un albero - ha detto il sindaco Nicoletta Maestri -, pianta una speranza e un amore concreto per il proprio territorio. Quando si passerà da qui in futuro, ci si ricorderà di cosa è stato fatto per questo spazio». Il boschetto è per ora davvero molto piccolo, si notano solo le piantine spuntare. Ma crescerà, grazie alle cure che gli vengono prestate dagli operatori. Come l’ultima operazione di ripiantumazione. Quanto alle essenze che vi trovano casa, sono state tutte individuate sulla base del contesto. E quindi specie tipiche e autoctone della zona, come carpini, olmi e aceri, ma anche ciliegi, meli e peri, arbusti di biancospino e ligustri. Tutte piante italiane di provenienza certificata.
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