Brioches, pizza, caffè: tutto pagato, ma con euro falsi
Preferivano i piccoli bar, le pizzerie da asporto, i chioschi per la vendita di panini, il più affollati possibile. Quindi entravano, acquistavano una bottiglietta di acqua da un euro e la pagavano con una banconota da 20 euro. Falsa.
Questo era il metodo di «cambio» o di «riciclaggio» se vogliamo chiamarlo così, di banconote contraffatte adottato da tre persone, un uomo e due donne, che sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Salò, del Nucleo operativo Radiomobile e della stazione di Limone.
Ai militari infatti recentemente erano arrivate diverse denunce da parte di commercianti che - una volta portati gli incassi in banca - si sono visti rigettare alcune banconote da 20 euro perché false. Una dozzina gli episodi raccolti in dieci giorni nei comuni gardesani.
Ne è scattata un’indagine che nei giorni scorsi ha portato i militari ad eseguire una serie di appostamenti e di servizi di osservazione nelle località di villeggiatura, cercando di trovare quella Fiat Punto bianca vecchio tipo e con diverse botte alla carrozzeria, che alcuni esercenti avevano notato in zona quando avevano trovato i soldi contraffatti nell’incasso. È stato così che a Limone la Punto è stata intercettata e i tre sono stati fermati. Nascoste nei dispositivi elettrici dei finestrini sono state scovate 30 banconote false, nella leva del cambio invece, il «resto» dei loro acquisti: 25 banconote da 10 e 25 da 5 euro. In questo caso però vere. Segno evidente di 25 operazioni andate a buon fine.
Nei giorni scorsi a Esine erano stati arrestati sempre per una questione di denaro falso un gruppo di rumeni che smerciava sempre banconote da 20 euro contraffatte. Ora i carabinieri di Salò stanno cercando di capire se tra i due casi vi possano essere connessioni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato