Garda

«Borgo +39»: dal sogno mancato alla vendita per 15 milioni

Negli ex Cantieri del Garda era prevista la costruzione di 300 appartamenti. Ora la vendita in Tribunale
Gli ex Cantieri del Garda: tramontato il futuro da Borgo +39
Gli ex Cantieri del Garda: tramontato il futuro da Borgo +39
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Dal sogno di un esclusivo borgo turistico affacciato sul Garda al pignoramento. Dai faraonici progetti del tanto discusso «Borgo +39» alla procedura esecutiva di vendita del comparto immobiliare.

La parabola discendente del complesso urbanistico degli ex Cantieri del Garda di Toscolano si chiude con la messa all’asta, da parte del Tribunale di Brescia, dell’intero comparto costituito da edifici industriali dismessi (oleificio e poi rimessaggio di scafi, in disuso dai primi anni Novanta) che si affaccia sul lago, confinante con i campeggi di Toscolano da un lato e con via Religione dall’altro. Il prezzo base è di 15 milioni. La vendita avrà luogo venerdì 11 marzo alle 9 presso il Tribunale di Brescia.

Si apre così un nuovo capitolo nella vicenda degli ex Cantieri del Garda, che dopo anni di abbandono, tornarono alla ribalta il 9 novembre 2007, quando in Consiglio comunale, sindaco Paolo Elena, venne presentato il Piano integrato di intervento denominato «Borgo +39», nome mutuato dall’imbarcazione gardesana che partecipò, nel 2007, alla 32° edizione dell’America’s Cup.

Allora si parlava di un investimento di almeno 50 milioni di euro per dare attuazione ad un progetto a firma d’autore, quella dell’architetto inglese Norman Foster, luminare della moderna urbanistica. 52mila metri cubi residenziali, ossia circa 300 appartamenti in edifici di 5 piani, nel comparto degli ex Cantieri, più altri 20mila metri cubi in un’area comunale attigua. Progettato anche un porto che avrebbe dimezzato la spiaggia del Vialone. E proprio «Spiaggia del Vialone» fu battezzato il comitato, presieduto dall’attuale vicesindaco Davide Boni, che si costituì per catalizzare le tante voci contrarie al progetto.

Nel 2011 un altro passaggio decisivo: la bocciatura del Piano per difetti di forma da parte del Tar. Dopo qualche anno di silenzio, ora ecco la notizia della procedura esecutiva di pignoramento immobiliare.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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