Bimba di 7 anni ferita dall'esca abbandonata sul lungolago
Un’esca abbandonata sul lungolago. Probabilmente dimenticata da un pescatore. Tanto è bastato a tramutare il tranquillo pomeriggio di una bimba di 7 anni, a spasso con mamma e sorellina a Desenzano in una brutta disavventura. Non senza che la solidarietà di tre persone rendesse meno amara la giornata.
La cronaca. Erano le 17 quando la bimba, che abita con la famiglia nella cittadina gardesana, si è avvicinata alla ringhiera che delimita il lungolago Battisti all’altezza dell’imbarcadero per guardare i pesci nel lago. Quando si è girata ha avvertito una fitta ad una gamba. E ci è voluto un attimo per capire cosa fosse quell’oggetto che appariva aggrappato agli abiti (ma purtroppo non solo a quelli): un’esca a forma di pesce, si presume – col senno di poi – lasciata appesa alla ringhiera e comprensibilmente non vista dalla piccola.
Pochi istanti e è stato chiaro che l’amo aveva già ferito la piccola. E’ stato a quel punto che l’intervento di tre persone per caso in quel punto del lungolago ha consentito di gestire al meglio la situazione alla mamma comprensibilmente in difficoltà, tanto più che aveva con sé anche la figlia minore di appena 11 mesi.
«Una signora inglese – racconta il papà della piccola, Andrea Ferro – si è prodigata per assistere la bimba e aiutarla a sfilare l’altra gamba, rimasta solo graffiata, al pari delle mani con cui la bimba ha tentato istintivamente sulle prime di rimuovere l’esca. Poi una signora sudamericana si è presa cura della bimba più piccola mentre mia moglie assisteva la maggiore», comprensibilmente sotto choc. Da ultimo a dar man forte alle due donne si è aggiunto un dipendente di Navigarda che, vista la situazione, si è affrettato a portare un kit di pronto soccorso.
Sono stati invece i volontari della Croce rossa di Rivoltella a condurre la piccola al Pronto soccorso di Desenzano. Qui, la bimba è stata sottoposta ad anestesia locale per l’estrazione dell’esca, precedentemente tranciata con una tenaglia. Quindi le vaccinazioni del caso, e da ultimo la segnalazione alla Polizia Locale che cercherà di fare luce sull’episodio.
«Mi preme ringraziare quelle tre persone, oltre ai volontari della Croce Rossa, per quanto hanno fatto in una circostanza tanto concitata: è bello vedere che anche in una situazione spiacevole, ci sia tanta solidarietà» conclude papà Andrea.
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