Garda

Bedizzole revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini

La proposta dalla consigliera Roberti ha ottenuto l'unanimità da parte del Consiglio comunale
Il Comune di Bedizzole - © www.giornaledibrescia.it
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Il Consiglio comunale di Bedizzole ieri sera ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: «Un’azione concreta e un gesto simbolico - per Francesca Roberti, capogruppo di maggioranza che ha proposto la mozione durante la seduta - per scuotere le coscienze e riaffermare i valori fondanti della Repubblica».

Assenti giustificati solo Daniela Armanini, Enrico Chiodi e Stefano Loda, i presenti hanno votato all’unanimità e il paese è diventato così uno dei pochi in Italia ad aver cancellato Mussolini dall’elenco dei suoi cittadini. Il tema infatti è stato dibattuto negli ultimi anni, infatti, ma solo in pochi casi si è arrivati a una delibera di approvazione. Nel Bresciano, che risulti, solo Cologne nell’ottobre del 2021. Così Mussolini continua a essere cittadino onorario di Ghedi, Collio, dello stesso Comune di Brescia.

Bedizzole, come gli altri paesi, aveva assegnato il riconoscimento nel 1924 dietro «invito filtrato dalla Prefettura - spiega il vicesindaco Flavio Piardi - in un periodo complesso nel percorso di ascesa del fascismo. L’abbiamo scoperto due anni fa, dopo una ricerca in archivio».

E ora, per dirla con l’assessora alla Cultura Laura Pasini, «scriviamo un pezzo di storia, riaffermando i valori su cui è scritta la nostra Costituzione. Revocare la cittadinanza a Mussolini significa fare una scelta e non rimanere indifferenti».

Dal gruppo di minoranza Uniti per Bedizzole, Andrea Stretti e Annabella Filippini hanno concordato nel merito, ma per quest’ultima «i segni del passato non vanno rimossi, nel bene e nel male. Il passato va letto e studiato, per non commettere più simili errori». Il sindaco Giovanni Cottini ha tirato le somme: «Ribadire con forza i nostri valori di democrazia e pace in questi giorni, nei quali sperimentiamo l’aggressione a uno Stato indipendente e lo sviluppo di forze ultranazionaliste in molti Paesi, è ancora più importante. Il nostro è un atto di straordinaria valenza nella storia nel nostro Comune». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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