Garda

Bedizzole, il bambino ha fretta di nascere: parto e fiocco azzurro in ambulanza

A detta dei volontari del Cosp la mamma e il piccolo stanno entrambi bene: «Il tempo di dire all’autista di accostare ed era già nato»
I volontari del Cosp di Bedizzole - © www.giornaledibrescia.it
I volontari del Cosp di Bedizzole - © www.giornaledibrescia.it
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Aveva talmente fretta di venire al mondo che l’ambulanza che trasportava lui e la sua mamma nemmeno ha fatto in tempo ad accostare. E poi via, lanciato in un fortissimo pianto di salute che ha rassicurato tutti: il piccoletto stava bene, e così pure la sua mamma, una ragazza di 27 anni che, con altri quattro figli alle spalle, di parti ne sa qualcosa. 

In vent’anni di volontariato sulle ambulanze, a Nadia Bresciani mai era capitato di assistere a un parto in diretta. Con lei, l’altra sera in forza al Cosp di Bedizzole, c’erano l’autista Flavio Baldini e i due soccorritori Paolo Frugoni ed Eleonora Tellaroli. È successo tutto «nel modo più naturale e veloce possibile - racconta Nadia -. Abbiamo ricevuto la chiamata poco dopo la mezzanotte, per questa ragazza di 27 anni già a termine. Presentava contrazioni molto ravvicinate, inferiori al minuto. L’abbiamo caricata e siamo partiti subito alla volta dell’ospedale di Desenzano». 

Ci sono arrivati con un passeggero in più. Una volta giunti all’altezza della rotatoria della tangenziale, in zona Faeco, «ci siamo accorti che il parto era davvero imminente: si vedeva chiaramente la testolina. Il tempo di dire all’autista di accostare e il piccolo era già nato». Un cucciolino bellissimo: «Ha pianto subito e con gran vigore, quindi stava bene. Apriva gli occhi, ci prendeva il dito con la manina. Aveva proprio fretta». Anche la mamma se l’è cavata egregiamente: «È stato tutto molto semplice e naturale anche per lei, il bambino è nato e gliel’abbiamo appoggiato sul petto, poi ci siamo diretti all’ospedale».

 A memoria, è la prima volta che sul territorio di Bedizzole si verifica una situazione tanto bella del genere.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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