Garda

Bagno di folla per la Madonna giunta da Fatima

Carzago si veste dei colori della Madonna di Fatima, con nastri bianchi e...
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Carzago si veste dei colori della Madonna di Fatima, con nastri bianchi e azzurri. E la parrocchiale di San Lorenzo a stento in questi giorni contiene i fedeli che arrivano a porgere omaggio alla statua della Madonna Pellegrina.

La Madonna è giunta domenica scorsa e rimarrà in parrocchia fino a domenica: «È cominciato tutto l’anno scorso - spiega il parroco, don Francesco -, quando il rettore del santuario di Fatima con una lettera chiese la disponibilità delle parrocchie ad accogliere l’effigie. Quest’anno ricorre il centesimo anniversario dell’apparizione e ci è parsa una splendida occasione, ma non pensavamo di avere possibilità. Invece, un piccolo borgo di 1200 persone è riuscito ad avere il grande onore di ospitare la Madonna Pellegrina di Fatima».

Domenica in centinaia hanno accolto l’arrivo della statua. E da allora il numero di fedeli in visita non è diminuito: «Abbiamo cominciato a prepararci a ottobre - sottolinea don Francesco, supportato dalle donne della parrocchia e da suor Daniela della Piccola famiglia di Gesù -: preparazione spirituale, ma non solo. Le vie hanno quasi fatto a gara per preparare gli addobbi più belli».

Una risposta che don Francesco sperava, da parte della comunità, ma la cui entità è stata sorprendente: «La partecipazione agli appuntamenti di preghiera è stata eccezionale: arrivano da Carzago, ma pure dai paesi e dalle diocesi vicine». E per gestire il tutto si sono rese necessarie alcune accortezze: modifiche alla circolazione, parcheggi, sorveglianza. «Per questo - rimarca il parroco - ringraziamo le forze dell’ordine e le associazioni d’Arma che ci stanno aiutando». C’è ancora qualche giorno: oggi, alle 19, la messa cui seguirà la processione per le vie del paese. Domenica, infine, l’ultimo saluto alla Madonna con la messa, alle 14.30, e la processione fino a via Marconi, da dove la statua partirà per la prossima destinazione, Sesto Calende. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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