Ardito, Audace, Fusoliera e Velivolo: al Vittoriale tornano i piccioni viaggiatori
Ardito. Nome terribilmente dannunziano per un piccione. Non uno qualunque. Ma il primo piccione viaggiatore che dopo quasi un secolo è tornato a frequentare l’aere del Vittoriale. Là dove, è scoperta recente del presidente della Fondazione dedicata alla casa-museo del Vate, esisteva una vera e propria colombaia, ora riportata all’antico splendore.
«Al Vittoriale è tornata la vita animale, che non c'era al 1938 – sottolinea lo storico Giordano Bruno Guerri - da quando è morto D'Annunzio. Ho scoperto che aveva il diploma di colombiere durante la Prima Guerra Mondiale. Sono andato al Museo del Genio Militare perché lì usano ancora i colombi viaggiatori, a volte più sicuri di internet e degli strumenti tematici E soprattutto sono più simpatici».
È nato così un progetto romantico nell'epoca della comunicazione istantanea fatta di veloci messaggi WhatsApp e missive digitali in genere. Riportare a Gardone Riviera colombi addestrati che possano recapitare messaggi al Quirinale e al Ministero della Cultura, ma in prospettiva anche in forma di un vero e proprio servizio di linea, con invii su richiesta.
E qui arriva Ardito, un vero campione dannunziano del volo. L’intrepido volatile è figlio (assieme al fratello Audace) di una coppia che Giordano Bruno Guerri ha chiesto all’Esercito, Fusoliera e Velivolo, nomi scelti non a caso, anzi coniati a suo tempo dallo stesso Vate per i propri colombi.
«Al momento – spiega il presidente del Vittoriale - viene addestrato a volare dall'aeroporto militare di Ghedi sino al Vittoriale». Poi progressivamente, man mano progredirà nella formazione si punterà a destinazioni sempre più remote. «Contiamo di fare qualche sorpresa a Roma» conclude simpaticamente sibillino lo stesso Guerri.
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