Ardigò e spese pazze: la decisione ad aprile
L’imputato è Diego Ardigò. L’accusa è di peculato. L’ex primo cittadino di Tremosine, secondo il sostituto procuratore Leonardo Lesti, avrebbe speso soldi dei cittadini per andare a cena con gli uomini della sua Giunta e con i compagni del suo partito. Avrebbe fatto ricadere le fatture presentate da una decina di ristoranti dell’alto Garda, per un ammontare che si aggira sui 3.000 euro, sotto la voce «spese di rappresentanza», sapendo di non poterlo fare.
Per dimostrare la correttezza della sua condotta, ovvero di avere investito denari dei suoi concittadini per dare lustro al paese, Diego Ardigò è pronto, attraverso il suo legale, l’avvocato Giorgio Prandelli, a chiamare a testimoniare in aula Jürgen Bubendey: il console generale in Italia della Repubblica Federale Tedesca.
Il diplomatico tedesco avrebbe ricevuto in omaggio l’orgoglio enogastronomico di Tremosine: le tipiche formaggelle. Il difensore dell’ex sindaco chiede che il console venga a riferire proprio su questa precisa circostanza.
Secondo i piani dell’avv. Prandelli, Bubendey avrebbe dovuto presentarsi ieri. L’invito, correttamente formulato, però non è andato a buon fine. Il presidente del Tribunale Vittorio Masia ha così autorizzato la sua citazione al prossimo 16 aprile, con una raccomandazione: per evitare l’incidente diplomatico con la Germania «la ricevuta della spedizione o una lettera di ringraziamento del console possono bastare» si è raccomandato.
Sentiti i testimoni che mancano, a partire da Bubendey, il processo in quella occasione dovrebbe volgere alla sua conclusione. Le parti sono state invitate a concludere e a permettere al Tribunale di andare in camera di consiglio per la decisione. pi.pra
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato