Ardigò assolto dall'accusa di peculato
L'ex sindaco di Tremosine Diego Ardigò é stato assolto dall'accusa di peculato "perché il fatto non sussiste". Si tratta del secondo troncone dell'inchiesta che aveva portato Ardigò agli arresti domiciliari nel maggio del 2010. Solo venerdì scorso, per il primo filone dell'inchiesta, era stato condannato a tre anni e due mesi per falso ideologico e abuso d'ufficio.
Unici capi di imputazione rimasti intatti dei 54 contestati al momento dell'arresto. L'inchiesta della Procura aveva fatto luce su una serie di lavori realizzati dalla Comunità montana dell'Alto Garda nel periodo in cui Ardigò ne era presidente. Ardigò oggi é stato assolto dall'accusa di peculato; i magistrati gli contestavano di aver indebitamente intascato le indennità per la realizzazione di alcune opere. Un peculato di 1.800 euro in tutto.
"Vuol dire che ho lavorato bene e che non ho commesso alcun peculato in tutta questa vicenda per la quale ero finito anche ai domiciliari" è stato il commento di Ardigò che poi ricorda "sono stato anche assolto dall'accusa di falsa testimonianza che la Procura aveva mosso nei miei confronti".
Ora Ardigò dovrà affrontare ancora due processi: quello relativo alle spese di rappresentanza affrontate quando era in comunità montane e il processo che vuol far luce sulle opere realizzate a Tremosine, paese di cui Ardigò era sindaco, in un'area ritenuta a rischio dai magistrati. La stessa area travolta nel novembre scorso dai massi che si erano staccati dalla montagna che domina Tremosine.
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