Aperto a Lonato il centro sanitario rivolto ai profughi
L’hub vaccinale di Lonato è diventato anche hotspot sanitario per chi fugge dall’Ucraina: in via Marchesino, all’ormai noto palazzetto dello sport, possono fare riferimento tutti i profughi ucraini che devono sbrigare le pratiche relative agli aspetti della salute, necessarie a una loro adeguata accoglienza in Italia.
Nessun gazebo aggiuntivo fuori dal palazzetto, niente tendoni provvisori nei grandi parcheggi ai lati dell’edificio: la grande struttura di Lonato quanto meno per ora è già praticamente pronta così. E i flussi, a quanto si è potuto appurare ieri durante l’orario di apertura dell’hub, al momento non sono così ingenti da far pensare a ipotetiche implementazioni.
Certamente non si è registrata coda alcuna, né di persone in attesa della vaccinazione anti-Covid, né tantomeno di profughi pronti a regolarizzare la propria posizione, pur sanitaria, nel nostro Paese: «Forse - è il commento di chi si trovava lì - la notizia di questa nuova opportunità deve ancora spargersi». L’apertura del punto di prima accoglienza sanitaria per i profughi ucraini all’hub vaccinale di Lonato risponde a una specifica richiesta formulata martedì sia dalla Regione, sia da Ats: l’obiettivo, in questo hotspot come negli altri, è garantire ai cittadini in fuga dalla guerra che scelgono questo territorio una presa in carico di primo livello che comprenda il rilascio del codice identificativo regionale Straniero Temporaneamente Presente (Stp) che garantisce l’assistenza sanitaria, la possibilità di effettuare il tampone antigenico rapido, la visita medica, le vaccinazioni antidifteriche, anti tetano, pertosse, polio e Mpr, oltre, naturalmente, alla vaccinazione anticovid utile anche per ottenere il greenpass.
Dal primo di marzo il centro vaccinale di via Marchesino è aperto da lunedì a sabato dalle 14 alle 18 (tanto quanto gli altri hub organizzati e gestiti da Asst Garda, che si trovano a Vobarno, Leno e Manerbio, non destinati però ai profughi). Gli stessi orari a partire da ieri devono essere osservati dai cittadini che arrivano dall’Ucraina: «Siamo lieti di dare il nostro contributo in questa situazione di grave emergenza - è il commento del direttore generale dell’Azienda socio-sanitaria territoriale, Mario Alparone -. Tale impostazione, che centralizza l’offerta in un’unica sede, garantisce un miglior servizio e una maggiore compliance sanitaria a favore dei profughi».
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