Garda

Agguato in pieno giorno, 3 colpi sparati per uccidere

Al momento gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Sandro Raimondi, stanno cercando di far luce seguendo più piste
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Tre colpi esplosi. Tre colpi a segno. Con l’intenzione di uccidere, questo almeno per gli investigatori che stanno indagando sull’agguato ai danni del 31enne rumeno Jean Sorin Crihan, a Rivoltella, martedì mattina, una manciata di minuti dopo l’una. I proiettili di piccolo calibro non hanno avuto l’esito sperato in chi ha premuto il grilletto.

Già giovedì il giovane, ferito ad un braccio, al torace all’altezza di un’ascella e all’addome, sarà dimesso dalla Poliambulanza dove era stato ricoverato. Ad indagare sul tentato omicidio i carabinieri di Desenzano e del Nucleo investigativo di Brescia. Al momento gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Sandro Raimondi, stanno cercando di far luce sull’accaduto seguendo più piste. Stanno analizzando il giro di amicizie e le frequentazioni del 31enne che pare raggiungesse l’appartamento del complesso Deodara a Rivoltella per un periodo limitato dell’anno, di tanto in tanto, facendo la spola con il Paese d’origine, dove continuava a mantenere i suoi interessi.

Dal suo passato emergerebbero in Italia una questione di carte di credito clonate, dalla Romania una vicenda di traffico internazionale di droga che nel 2005 lo aveva portato in carcere. Senza contare le frequentazioni con malavitosi di Timisoara, sua città. Che si possa trattare di un regolamento di conti arrivato dall’Est? Al momento il giovane resta in silenzio e non dà alcuna indicazione utile agli inquirenti per cercare di arrivare ad individuare chi possa aver esploso quei tre colpi di pistola.

Al vaglio degli uomini della Sis, oltre ai tre bossoli calibro 6,35, anche quanto repertato in via Di Vittorio dove il 31enne è stato ferito. Ma pure i filmati che alcune telecamere di videosorveglianza hanno ripreso, immortalando l’accaduto e la vettura sulla quale chi ha sparato i colpi di pistola è fuggito (pare un Suv della Renault di colore grigio metallizzato). Alcuni testimoni avrebbero anche visto l’autore dell’agguato. Un giovane alto e con una felpa, grigia pure quella, con il cappuccio alzato a coprire i capelli e la testa. 

 

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