Affidato alle acque del Garda il ricordo di Greta e Umberto
Indossano abiti bianchi e liberando palloncini nel cielo hanno voluto ricordare gli amici morti due mesi fa.
Nelle acque del lago di Garda davanti a Toscolano Maderno sono stati commemorati Umberto Garzarella, 32 anni, e Greta Nedrotti, di 24, i due fidanzati fermi in barca la sera del 19 giugno quando sono stati travolti e uccisi da un motoscafo sul quale viaggiavano due tedeschi di 52 anni, uno dei quali è stato arrestato, e si trova ancora ai domiciliari, con l'accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso.
Entrambi i tedeschi sono indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Brescia. In acqua c'erano barche, canoe e motoscafi nel ricordo dei due giovani.
«La commemorazione di oggi vuole essere una nuova occasione per spingere il Governo ad accelerare l'iter per equiparare l'omicidio nautico all'omicidio stradale». Lo ha detto l'avvocato Raimondo Dal Dosso, legale della famiglia di Umberto Garzarella
«Io il lago lo odiavo. Volevo addirittura andarmene per non essere costretto di continuo a vederlo, ma da quando ho rivisto un amico che, nonostante abbia perso il fratello sul Monte Blumone, ha continuato ad amare la montagna, ho compreso nel profondo che il lago non ha colpa e che il problema non è lui, ma il mio dolore.
Dolore che è un granello di sabbia rispetto a quello che sta succedendo nel mondo, ma che è una ferita sempre aperta per chi la vive.
Ma adesso voglio guardare avanti e chiedere a chi ci governa, di modificare la legge nautica perché disgrazie come quella di Umberto e Greta non si verifichino più, e la sicurezza dell’intera comunità venga adeguatamente tutelata.
La nuova legge non mi restituirà Umberto, ma salverà altri figli ed è questo che adesso conta. Non solo. Se tutti iniziamo a pensare al bene di tutti, costruiremo davvero un mondo migliore», ha detto Enzo Garzarella, il papà di Umberto.
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