Garda

Addio al vivaista Roberto Rizzonelli, maestro delle rose antiche

I suoi fiori hanno fatto sognare centinaia di appassionati, ha riscoperto e conservato il patrimonio botanico della provincia di Brescia
Roberto Rizzonelli
Roberto Rizzonelli
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È morto a Bedizzole il noto vivaista Roberto Rizzonelli: le sue rose antichissime hanno fatto sognare centinaia di appassionati e la sua ricerca sugli alberi da frutto antichi del Bresciano ha fatto sì che molte di queste piante non solo non scomparissero, ma anzi tornassero ad arricchire i giardini di tante abitazioni. Rizzonelli è stato, per i suoi cari, «un meraviglioso albero che ha prodotto splendidi frutti con la sua famiglia e con le sue mani d’oro». Il suo funerale sarà celebrato martedì 2 gennaio nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano alle 10.

Da solo, ma sempre con il supporto imprescindibile della sua famiglia, Rizzonelli ha riscoperto e conservato il patrimonio botanico della provincia di Brescia. Un patrimonio che rischiava altrimenti di andare perduto: in vent’anni di attività ha trovato, selezionato e riprodotto oltre 150 varietà di piante da frutto bresciane antiche, praticamente scomparse. Lui le ha scovate e le ha riportate in vita: un lavoro di scienza, oltre che di passione e di dedizione.

Lui, con la moglie Adriana Balzi, ha dato vita nei primi anni Duemila a quell’eccellenza riconosciuta in tutta Europa tra gli addetti del settore e non solo che è il vivaio Rose Rifiorentissime di Ciliverghe di Mazzano. Da una parte le rose: rarissime e antichissime, oltre 1.300 esemplari magnifici, un patrimonio riconosciuto dagli esperti come eccezionale. Da qualche anno a questa parte Rizzonelli non si limitava solo a produrre le rose ibridate dai più importanti ibridatori europei, ma aveva concentrato le proprie attività sull’ibridazione «in proprio»: insomma, ne ibridava lui stesso, creando nuove varietà di rose alcune delle quali avevano anche ottenuto prestigiosi riconoscimenti.

Dall’altra parte gli alberi da frutto: dal 2004 si è impegnato nella ricerca, in tutto il territorio della provincia, delle più antiche varietà bresciane, selezionandole e riproducendole. Un esempio, il fico della goccia, ormai diventato rarissimo, ma anche il pero di spina, citato nei libri di Agostino Gallo già nel ‘500. Stimato e apprezzato tra gli operatori del settore, ma anche tra i tanti appassionati di giardinaggio che avevano come punto di riferimento il suo lavoro, Rizzonelli abitava con la famiglia a Bedizzole, ma era molto conosciuto anche ben oltre i confini della provincia.

Oltre alla moglie Adriana, lascia i suoi ragazzi, i tre figli Paola, Giovanni e Marta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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