Garda

A Salò si formano assistenti bagnanti che salvano vite in tutta Italia

Un corso di formazione che si tiene sul Lago di Garda, che è un occasione per trovare lavoro o un'occupazione estiva
Gli angeli dell'acqua formati a Salò - © www.giornaledibrescia.it
Gli angeli dell'acqua formati a Salò - © www.giornaledibrescia.it
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Sono gli angeli dell’acqua. Vengono formati a Salò, dove sono ripresi a pieno regime, dopo gli stop imposti dal Covid, i corsi per conseguire il brevetto di assistente bagnanti «Mip», quello più avanzato, che consente di operare in acque aperte (mare), interne (laghi) e in piscina.

Se ne sta svolgendo uno proprio in questi giorni, organizzato dalla sezione Salvamento della Federazione italiana nuoto, con il supporto logistico della Canottieri Garda, che mette a disposizione strutture e personale qualificato nel settore del salvamento. A coordinare tutto c’è come sempre Beppe Chiappini, figura storica del nuoto a Salò, allenatore della Canottieri e maestro di salvamento della Federazione.

Per molti ragazzi, soprattutto giovani, il brevetto è un’occasione per trovare lavoro o per pagarsi gli studi con un’occupazione estiva, visto che c’è una richiesta enorme di questa figura, nelle piscine come al mare, dove mancano migliaia di assistenti bagnanti.

Il racconto di un salvaggio

Chi partecipa alla formazione e prende il brevetto trova subito un lavoro. Come è accaduto a Edoardo Falcone, giovane salodiano che dopo aver conseguito il brevetto in primavera, superando con merito l’esame tenuto dalla Guarda Costiera di Salò, ha trascorso l’estate a controllare le acque di balneazione di Policoro, in Basilicata.

Qui il salodiano, atleta di nuoto del Gruppo sportivo della Canottieri Garda, si è reso tra l’altro protagonista di un salvataggio provvidenziale. Era il 10 agosto e il litorale di Policoro era sferzato da un vento di maestrale che soffiava dalla terra al mare. Nonostante i divieti, verso metà mattinata una giovane mamma è entrata in acqua assieme a due figli piccoli con un grande gonfiabile trattenuto dal marito. All’uomo però è sfuggita la presa e il gonfiabile è stato spinto al largo dalle raffiche di vento.

Immediato l’intervento di Edoardo e di un collega a bordo del pattino, che dopo due infiniti minuti di intense vogate sono riusciti a raggiungere il gonfiabile, quando ormai era ben al di là del limite delle acque di balneazione, a circa duecento metri dalla riva. I due bagnini si sono tuffati in acqua, hanno fissato il gonfiabile al pattino e riportato a riva, accolti dagli applausi, mamma e figli. Insomma, le nozioni apprese al corso salodiano hanno dato i loro frutti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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