A Desenzano, un «tuffo nel futuro»: per i lavori alle piscine il Comune è ottimista
Due grandi opere verranno alla luce, con sfumature diverse, ma entrambe con finalità sociali. La prima la finanzierà il Pnrr e a portarla avanti è Garda Sociale: la «stazione di posta» di San Martino. Per la seconda, invece, ci sono buone probabilità che il Comune la realizzi di concreto con un privato: l’agognato rifacimento delle piscine, che costerà almeno 10 milioni di euro. Di entrambe le opere si è discusso l’altra sera in Consiglio comunale.
Per la prima, la «stazione di posta», il valore sociale è purissimo: «Un progetto legato alle marginalità - ha spiegato il sindaco Guido Malinverno -, che il Pnrr finanzia per 1,09 milioni di euro: 910mila euro serviranno per i lavori, per adeguare le ex scuole di San Martino, 180mila euro per portare avanti il progetto nel primo triennio. Sarà un luogo di "presa in carico", di pronto intervento sociale. Vi si offrirà accoglienza, orientamento, alloggio temporaneo. Ma sarà anche un punto di riferimento per il volontariato, per le iniziative di dispensa sociale, per i patti di collaborazione».
Capofila dell’iniziativa è Garda Sociale, l’azienda speciale consortile di cui fanno parte 23 Comuni gardesani e la Comunità montana Parco alto Garda bresciano, che in Consiglio comunale ha ricevuto il plauso anche della minoranza, nonostante qualche perplessità in merito all’ubicazione, di certo non in zona centralissima. Ma Malinverno ha rassicurato: «Sarà utile non solo ai cittadini, ma a tutta la rete di Garda Sociale, per cui il trasporto a pieno titolo è parte del progetto. Un progetto che in tre anni muoverà i primi passi: non riuscirà a entrare a regime nell’immediato, per cui sarà fondamentale continuare a garantire gli adeguati finanziamenti anche per gli anni successivi».
Le piscine comunali
Riflettori accesi sugli «anni successivi» pure per il capitolo che riguarda le piscine comunali: una struttura imprescindibile per Desenzano, da qui il riferimento al valore sociale dell’intervento, in cui negli anni sono passati migliaia di atleti, generazioni di cittadini. Che però l’impianto sia giunto a fine vita è un dato di fatto e il contratto di gestione scade il 31 dicembre di quest’anno.
Malinverno ha colto l’occasione della seduta consiliare per spiegare che c’è ottimismo: «Abbiamo avuto una richiesta di accesso agli atti cui confidiamo segua una manifestazione di interesse. Speriamo in settembre di convocare un Consiglio comunale per illustrare il progetto». Un progetto che costerà almeno 10 milioni di euro e che dovrebbe realizzarsi in partenariato pubblico-privato, con il Comune a contribuire al massimo con il 49% della cifra necessaria.@Buongiorno Brescia
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