Garda

A Desenzano spuntano scritte contro il sindaco e la nuova scuola

Cresce il disappunto nei confronti del cantiere. Malinverno: «Un’area diversa in paese non c’è»
Una delle scritte contro l’operazione sulla scuola a Desenzano - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una delle scritte contro l’operazione sulla scuola a Desenzano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Verde, no cemento». «Qui parco, no scuola». «Malinverno vergogna». Sono alcune delle scritte apparse nottetempo, e proprio nella notte di Capodanno, sulla recinzione che delimita il cantiere della nuova scuola nell’area di fronte al Penny di Desenzano, negli ultimi mesi oggetto di polemiche infuocate ad opera delle forze di opposizione, ma anche di un comitato nato ad hoc per osteggiare la realizzazione dell’edificio scolastico in quel luogo. 

Scritte non rivendicate che il primo cittadino Guido Malinverno ritiene «incommentabili», ma che sono destinate a far discutere in città perché il tema è caldo più che mai, nonostante il cantiere sia stato avviato ormai da qualche settimana e che dunque praticamente nulla resti da fare a chi è contrario per osteggiare l’opera.

Non si dilunga nei commenti, il primo cittadino, ma attribuisce le scritte a «qualche irriducibile sfortunato. La mia avventura sui muri della città è cominciata quando sono diventato sindaco, per cui non mi scandalizzo. Solo non vorrei che se le prendessero con il cantiere e con chi ci lavora». E chiosa: «La scuola vince sempre». Perché il progetto che si sta portando avanti per l’Amministrazione Malinverno è fondamentale: un nuovo edificio scolastico del valore di oltre 12 milioni di euro, che andrà a sostituire quello vetusto che attualmente ospita le medie Catullo e finanziato per l’80% da fondi provenienti dal Pnrr e dalla Regione. E l’area individuata per realizzarlo, iscritta nel Pgt come «a servizi», per l’Amministrazione era l’unica praticabile su tutto il territorio desenzanese.

Per questo quando il sindaco legge «spostate la scuola» (un’altra delle scritte apparse l’altra notte sulla recinzione del cantiere), strabuzza gli occhi: «Costruiamo una nuova scuola tirando fuori di tasca nostra solo il 20%, un’area diversa con le medesime caratteristiche a Desenzano non c’è e il rischio, dilungandoci nella ricerca di una zona differente, era perdere il treno dei finanziamenti». Per i detrattori, invece, l’area di fronte al Penny sarebbe naturale continuazione dell’adiacente parco del Laghetto da tutelare.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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