L’esilio di AfD durerà meno del previsto: il podcast «La Tribuna»

Nonostante l’espulsione di Alternative für Deutschland dal gruppo di ultradestra di Identità e Democrazia, è difficile che i tedeschi resteranno senza alleati o esiliati tra i non iscritti al Parlamento europeo
Kostadin Kostadinov, leader del partito ultra nazionalista bulgaro Vazrazhdane - Foto da X
Kostadin Kostadinov, leader del partito ultra nazionalista bulgaro Vazrazhdane - Foto da X
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In vista delle elezioni europee ecco il nuovo appuntamento quotidiano con «La Tribuna», la rubrica di approfondimento con uno sguardo a ciò che accade fuori dall’Italia nella corsa all’Europarlamento. Grazie a una sperimentazione della redazione del Giornale di Brescia con l’intelligenza artificiale, la rubrica è disponibile ogni giorno anche in formato audio: tutte le puntate del podcast sono disponibili su Spreaker, Spotify e le principali piattaforme di ascolto.

La decisione di espellere Alternative für Deutschland dal gruppo di ultradestra di Identità e Democrazia, sull’onda dell’indignazione dell’opinione pubblica europea, potrebbe essere solo temporanea. O meglio, difficilmente i tedeschi di AfD resteranno senza alleati o esiliati tra i non iscritti al Parlamento europeo. Questo perché, nonostante il calo dei consensi di questo ultimo mese (sono passati dal 20 al 15 per cento), la pattuglia parlamentare sarà comunque corposa e attorno alle quindici unità.

Immediatamente dopo l’espulsione decisa da Le Pen e Salvini, si sono fatti sotto i bulgari di Vazrazhdane (Rinascita), un partito filorusso e con posizioni razziste. Anche il partito guidato da Kostadin Kostadinov è accreditato di un 15 per cento alle prossime elezioni europee che si tradurrebbe in 3 eletti a Strasburgo. Per altro anche il movimento Rinascita si era associato a Identità e Democrazia, prima di esserne a sorpresa escluso da febbraio, senza alcuna motivazione ufficiale.

Nonostante questo, i legami con AfD sono stati subito solidi e Kostadinov è stato invitato al congresso del partito tedesco a luglio 2023 e rappresentanti dell’AfD hanno partecipato alla commemorazione annuale del Giorno della Liberazione nel 2024 in Bulgaria. Kostadinov, all’annuncio dell’esclusione dei tedeschi, ha reagito in maniera ottimistica: «Ora avremo l’opportunità di creare un vero gruppo conservatore e sovranista nel Parlamento Europeo. I nostri amici tedeschi possono contare su di noi, così come tutte le altre forze politiche europee affini».

Ad esempio, sarà interessante vedere come si comporteranno gli austriaci del Freiheitliche Partei Österreichs, il Partito della libertà austriaco (nato a fine anni ’40 dello scorso secolo e che fu anche il partito di Georg Haider e dopo di lui di Heinz-Christian Strache). Gli austriaci del FPÖ, da sempre su posizioni pangermaniche, hanno avuto rapporti solidi con AfD e si sono espressi contro la loro espulsione da Identità e Democrazia. Il principale candidato europeo del FPÖ e attuale capodelegazione, Harald Vilimsky, in un’intervista ha criticato cautamente le dichiarazioni sulle SS di Maximilian Krah. Tuttavia, non vuole escludere un’ulteriore collaborazione con l’AfD nel Parlamento europeo.

Come Vannacci, che ieri non ha escluso una collaborazione europea con i tedeschi in una possibile maggioranza senza i socialisti.

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