Elezioni europee 2024, i risultati nel Bresciano e tutti gli aggiornamenti
Alle elezioni europee il partito che è andato meglio in Italia è Fratelli d’Italia, che ha ottenuto quasi il 29%, seguito dal Partito Democratico (sopra il 24%). Male invece il Movimento 5 Stelle e la Lega, che all’interno della coalizione è stata superata da Forza Italia.
Notevole il risultato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha superato la soglia di sbarramento (4%) con un 6,65%. Al contrario, Azione e Stati Uniti d’Europa non sono passati e quindi non eleggeranno europarlamentari.
Di seguito i grafici interattivi e i risultati aggiornati per il voto delle elezioni europee in provincia di Brescia.
Alle 14 inizia lo spoglio delle elezioni amministrative, qui il canale dedicato per la provincia di Brescia e qui i risultati dei 144 comuni al voto aggiornati in tempo reale.
Ore 19.57 – Il commento della sezione bresciana di Fratelli d’Italia
«Fratelli d’Italia ha ottenuto nel Bresciano la percentuale più alta di tutta la Lombardia, segnando il 36,17%. Cresce rispetto alle politiche e tutta la coalizione ne esce rafforzata – si legge in una nota -. La destra bresciana elegge, per la prima volta nella sua storia, due eurodeputati che rappresenteranno Brescia a Bruxelles: Maria Teresa Vivaldini (18.787 preferenze) e Paolo Inselvini (16.832 preferenze). Vivaldini, amministratore di esperienza, già sindaco e assessore provinciale, e Paolo Inselvini espressione della classe dirigente giovanile del partito bresciano (e che già aveva fatto molto bene alle scorse regionali)».
«Il 36,17% è un risultato estremamente significativo – ha commentato Diego Zarneri – un risultato difficile da raggiungere se considerate che abbiamo doppiato i voti del Partito Democratico e che Brescia è la prima provincia Lombarda per percentuale. Dobbiamo ringraziare tutti gli elettori che ci hanno dato fiducia, poi la nostra classe dirigente per il lavoro di questi ultimi due anni. Una affermazione premia l’organizzazione del partito e la bontà dell’azione dei nostri rappresentanti sul territorio. Con due nuovi eurodeputati saremo ancora più forti e sapremo dare al territorio le risposte che chiede da troppo tempo. Brescia è ben rappresentata in parlamento, in regione, in provincia, negli enti locali e or anche in Europa».
Ore 18 – Mori: «Sembrava impossibile. Grazie»
«Sembrava impossibile raggiungere un numero del genere, in soli due mesi, con il budget limitato, e candidati da indipendenti, all'interno della circoscrizione più tosta di tutte, con 15 milioni di abitanti, la più ambita», scrive Giovanni Mori su Instagram, commentando così la sua incetta di preferenze nel collegio Nord-Ovest. Giovane candidato per Alleanza Verdi e Sinistra, è il bresciano che ne ha ottenute di più: 19.434. «Sembravo quasi schizofrenico a volte a dire "siamo candidati", ma era troppo inculcato nella mia mente che quello che stavo facendo era solo dare voce al lavoro di un'intera squadra, di una comunità con delle idee, che in tanti condividevano – anche se potevano sembrare impossibili. È questa comunità che ci ha aiutato in ogni modo, arrivando dappertutto, a cui devo un GRAZIE gigante», si legge nel post.
La sua elezione all'europarlamento è incerta. Per riuscire a entrare serve che Ilaria Salis, Mimmo Lucano e Ignazio Marino, che sono candidati in più circoscrizioni, optino per mantenere il loro seggio altrove e non nel nord-ovest. La scelta spetta fondamentalmente al partito.
Ore 15 – Avanza: «Risultato deludente ma possiamo essere fieri»
La prima candidata bresciana a commentare sui social i risultati delle elezioni europee è Caterina Avanza, in lista con Azione e dunque fuori dal parlamento europeo.
Un grande grazie alla comunità di @Azione_it. Il risultato è deludente ma possiamo essere fieri di quello che abbiamo fatto insieme.
— Caterina Avanza (@CaterinaAvanza) June 10, 2024
Ore 14 – Cammarata (Pd): «Per il Pd un ottimo risultato anche a Brescia»
È da poco arrivato il risultato dello spoglio definitivo quando il Pd bresciano diffonde una nota firmata da Roberto Cammarata per commentare l’esito delle elezioni europee. «La destra in Europa (e in particolare in Francia e Germania) avanza, e questo fa paura. In Italia, però, il Pd e la sinistra in generale recuperano terreno. Nell’ambito dell’ottimo risultato ottenuto dal Partito Democratico alle Elezioni Europee, sia a livello nazionale (intorno al 24%, dati ancora non definitivi) che provinciale (intorno al 20%), si distingue un risultato estremamente positivo del nostro Partito nella città di Brescia, dove otteniamo il 29,08%, che equivale al voto di 22.631 cittadini», si legge nella nota (qui il resto).
Ore 11.07 – Vivaldini e Inselvini i più probabili eletti tra i bresciani
Tra i candidati bresciani è probabile l’elezione al Parlamento europeo di Mariateresa Vivaldini e Paolo Inselvini, entrambi in lista con Fratelli d’Italia, in cui è capolista Giorgia Meloni, che però non andrà in Europa. Vivaldini e Inselvini hanno ottenuto rispettivamente 18.755 e 16.814 preferenze e sono i candidati bresciani che più probabilmente riusciranno a ottenere un seggio. La conferma si avrà una volta terminati i calcoli per il collegio Nord-Ovest, che elegge 20 eurodeputati sui 76 italiani.
Ore 10.52 – Un primo confronto con le elezioni politiche
Se si confronta l’esito del voto di queste elezioni europee con le elezioni politiche del 2022, per quanto riguarda Brescia città la crescita più sostanziale, in termini percentuali, è quella del Partito Democratico e dell’Alleanza Verdi e Sinistra. Sale anche Fratelli d’Italia, mentre Lega e Forza Italia restano sostanzialmente stabili. In provincia invece l’aumento percentuale più significativo è registrato da Fratelli d’Italia.
Ore 10.24 – Il voto in Lombardia
Rispetto alle elezioni europee del 2019, in Lombardia è cambiato tutto. In estrema sintesi, Fratelli d'Italia fa un balzo in avanti, il Partito Democratico si conferma al secondo posto e la Lega resta terzo partito (cinque anni fa era il primo). Milano, Bergamo e Brescia scelgono il Pd, e sono le sole.
Ore 9.59 – Tutte le preferenze nel Bresciano
Nella tabella qui sotto è possibile fare una ricerca per nome del candidato o per partito per vedere quante preferenze ha preso un candidato o una candidata in provincia di Brescia. Sono elencati solo i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento del 4%.
Ore 9.12 – Le preferenze definitive dei candidati bresciani
È finito lo scrutinio delle sezioni del collegio Nord-Ovest, dunque ci sono i dati sulle preferenze di tutti i candidati. Ecco di seguito quelli per i candidati bresciani:
- Maria Teresa Vivaldini (Fratelli d’Italia): 18.327
- Paolo Inselvini (Fratelli d’Italia): 16.558
- Simona Bordonali (Lega): 6.496
- Oscar Lancini (Lega): 6.060
- Stefania Zambelli (Forza Italia): 12.181
- Giovanni Mori (Alleanza Verdi e Sinistra): 19.043
- Andrea Cegna (Alleanza Verdi e Sinistra): 5.367
- Caterina Avanza (Azione): 6.995
Se Giovanni Mori è il candidato bresciano che ottiene il maggior numero di preferenze nel collegio Nord-Ovest, guardando invece all’esito provinciale i più votati nel Bresciano sono Paolo Inselvini (11.537) e Maria Teresa Vivaldini (9.582).
Non ci sono ancora gli elenchi degli eletti.
Ore 9.11 – In testa le candidate
Nella classifica delle preferenze alle europee nella circoscrizione del Nord Ovest sono le candidate donne ad avere ottenuto il primato. Prima assoluta con 582.565 voti è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (379.253 nella sola Lombardia), seguita dalla capolista Pd Cecilia Strada con 248.126 (157638 in Lombardia). Terzo l'ormai ex sindaco di Bergamo Giorgio Gori che sfiora i duecentomila voti, per l’esattezza 193.885, di cui 161.945 nella sua regione.
A quota 176.622 Roberto Vannacci candidato dalla Lega, ma supera quota centomila preferenze anche Ilaria Salis. L’attivista ai domiciliari, dopo 15 mesi in cella, a Budapest dove è a processo con l’accusa di aver aggredito degli esponenti di estrema destra, candidata per Alleanza Verdi Sinistra, ha ottenuto 110.130 preferenze, di cui 64.839 in Lombardia.
Sfiora il tetto dei centomila Antonio Tajani con 98.620 preferenze, mentre Letizia Moratti, la presidente della consulta di Forza Italia ne incassa 36472 (29790 a Milano dove è stata sindaco)
Ore 8.42 – Un primo confronto con le elezioni politiche del 2022
Le elezioni europee 2024 sono le prime elezioni in cui i votanti in Italia sono stati meno del 50%. L’affluenza a livello nazionale si è infatti fermata al 49,69%, un dato inferiore tanto al 63,9% delle politiche del settembre 2022, quanto al 56,09% del 2019. E questo nonostante il voto in 3.700 comuni e in Piemonte che ha alzato la partecipazione: infatti nella circoscrizione del Nord Ovest si registra la partecipazione più alta, con il 55,09%, mentre la più bassa è al Sud (48,32%) e nelle Isole (37,20%).
Prendendo in considerazione i soli votanti e guardando non i voti assoluti ma le percentuali, i tre partiti di governo vedono rafforzati i propri numeri, che insieme li portano a sfiorare il 48%, con una chiara leadership di Fratelli d’Italia, che supera 28%. Premiato anche il Partito Democratico di Elly Schlein, che rispetto alle politiche cresce sia in termini di voti assoluti che di percentuali (24%), così come Alleanza Verdi Sinistra che si arrampica al 6,6%. «Deludente», come ha ammesso Giuseppe Conte, il risultato del Movimento 5 Stelle, che scende sotto la soglia del 10%.
Più nel dettaglio Fratelli d’Italia, pur perdendo 800mila voti rispetto alle elezioni politiche del 2022, si attesta al 28,8%, con una delegazione di eurodeputati superiore a 20, tra le più forti in assoluto a Strasburgo. Bene, in termini di percentuali, Forza Italia e Lega, con la prima che effettua il sorpasso: 9,72% per il partito di Tajani, 9,12% per quello di Salvini e Vannacci. I tre partiti insieme sfiorano il 48%, il che consente a Meloni si sottolineare come al prossimo G7 il governo italiano sia quello più forte, rispetto ai malconci esecutivi di Germania, Francia e Regno Unito.
Il voto ha polarizzato i due schieramenti, visto che anche tra le opposizioni il Pd è ampiamente il primo partito con oltre il 24% e oltre 100mila voti in più rispetto alle politiche di due anni fa. Un successo di Schlein che ha ribadito il proprio «spirito unitario» per guidare la nascita di una coalizione competitiva con il centrodestra. L'asse si è spostato a sinistra grazie all'exploit di Alleanza Verdi Sinistra, che passa da un milione di voti del 2022 a un milione e mezzo di ieri, una percentuale del 6,6%.
Ossa rotte infine per l’area riformista: né Stati Uniti d'Europa (3,75%) né Azione (3,31%) superano la soglia del 4% necessaria per mandare eletti a Strasburgo.
Ore 7.34 – I risultati nei comuni bresciani
In questo pannello trovate il dettaglio del voto di queste elezioni europee per tutti i comuni bresciani: basta cliccare sul nome del comune per vedere quanto ha preso ciascun partito e quante preferenze sono state date a ogni candidato.
Ore 6.36 – Come sarà il parlamento europeo
Sono quasi finiti gli scrutini delle elezioni europee. Le destre non avranno la maggioranza nel parlamento europeo, ma secondo le ultime proiezioni l’attuale maggioranza composta da Partito Popolare Europeo, Partito Socialista Europeo e Renew Europe potrebbe rinnovarsi anche per la prossima legislatura.
Secondo le stime pubblicate da Europe Elects, attualmente il Partito Popolare Europeo, quello più al centro tra i partiti di destra, sarà il più rappresentato, con 192 seggi; Conservatori e Riformisti (il gruppo di cui fa parte Fratelli d’Italia) ha ottenuto 78 seggi; Identità e Democrazia (in cui rientra la Lega), di estrema destra, 62.
A sinistra il partito più grande è quello dei Socialdemocratici (137). I Verdi a livello europeo sono andati abbastanza male ma meno di quanto dicevano i sondaggi: avranno 51 seggi. Ci sono poi i Liberali di Renew con 85 seggi.
Ore 6.19 – Le preferenze dei candidati bresciani, per ora
Sono praticamente terminati gli scrutini in Italia. Per quanto riguarda il collegio Nord-Ovest, queste sono le preferenze attuali incassate dagli otto candidati bresciani: non sono ancora definitive e dunque non si ha ancora la certezza degli eletti (dal momento però che Azione non ha superato la soglia del 4%, Caterina Avanza non sarà tra loro). Giovanni Mori è il candidato che al momento incassa il maggior numero di preferenze alla sua prima candidatura per le europee.
- Maria Teresa Vivaldini (FdI): 15.984
- Paolo Inselvini (FdI): 15.632
- Simona Bordonali (Lega): 6.347
- Oscar Lancini (Lega): 5.881
- Stefania Zambelli (Forza Italia): 11.043
- Giovanni Mori (Alleanza Verdi e Sinistra): 16.611
- Andrea Cegna (Alleanza Verdi e Sinistra): 4.077
- Caterina Avanza (Azione): 5.951
Ore 6.02 – I risultati nel Bresciano
A Brescia, in città, il Partito Democratico si afferma come primo partito con il 29,08% dei voti davanti a Fratelli d’Italia (27,39%), che però rispetto alle elezioni europee del 2019 è cresciuto di quasi 22 punti percentuali. Per quanto riguarda la provincia di Brescia, la Lombardia e il collegio Nord-Ovest è invece il partito di Giorgia Meloni a confermarsi in testa agli scrutini.
Sempre in città, Alleanza Verdi e Sinistra ottiene un risultato sorprendente – 9,75%, al di sopra della media nazionale – e si afferma terzo partito più votato alle elezioni europee, superando Lega, Forza Italia, Azione e Movimento 5 Stelle. Per la Lega il crollo è fragoroso rispetto al 2019: cinque anni fa aveva preso il 35,36% alle elezioni europee, oggi si ferma al 9,19%. Il calo è netto anche nel resto della provincia, in Lombardia e in tutto il collegio, dove analogamente si registra la salita di Fratelli d'Italia, come era successo alle elezioni politiche del 2022.
Ore 5.53 – I risultati in Italia
Alle 5.53 di lunedì 10 giugno lo scrutinio dei voti delle elezioni europee in Italia è sostanzialmente finito. Fratelli d’Italia è il primo partito con il 28,92%, davanti al Pd che ha ottenuto il 24,05%. Si tratta di un risultato positivo per entrambi.
Alleanza Verdi e Sinistra ottiene un risultato oltre alle aspettative: 6,60%. La Lega è riuscita a tenersi al di sopra del 9 per cento (9,19), comunque sotto a Movimento 5 Stelle (9,86%) e Forza Italia (9,70%). Sia la lista Stati Uniti d’Europa di Matteo Renzi e Emma Bonino che Azione di Carlo Calenda non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 4 per cento, e quindi non eleggeranno europarlamentari.
Ore 1.27 – I primi risultati nel Bresciano
Prosegue lo spoglio delle schede con i voti delle Europee e si profilano i primi risultati parziali. Li proponiamo in questo grafico, suddividendoli per Brescia città, provincia, regione Lombardia e circoscrizione Italia Nord-Occidentale.
In linea con lo scenario nazionale, anche nel Bresciano si registra il primato di Fratelli d’Italia, la sostanziale tenuta del Partito Democratico, il crollo della Lega rispetto a cinque anni fa e l’exploit di Alleanza Verdi Sinistra.
Ore 00.39 – Fratelli d’Italia oltre il 28%, il Pd sfiora il 24%
Fratelli d'Italia conferma il trend di crescita e si pone come primo partito in Italia con il 28,5%, ben oltre l'asticella posta da Giorgia Meloni a quota 26. Buon risultato anche per il Pd targato Elly Schlein che alla prima proiezione fornita da Opinio Italia per la Rai segna il 23,7% in forte crescita rispetto alle politiche del 2022 in cui, tra l'altro, correva assieme a Renzi e Calenda. Quest'ultimo a rischio sbarramento con il 3% cui risponde il 4% della lista Stati Uniti d'Europa. Crollano - al 10,5% - i 5 Stelle di Giuseppe Conte mentre a sorpresa è azzurro il derby di maggioranza tra Antonio Tajani e Matteo Salvini con il leader di Forza Italia sopra il 10% - obiettivo dichiarato e oltrepassato al 10.5% - e il leghista che non monetizza l'effetto Vannacci inchiodando all'8%. Alleanza Verdi Sinistra, con il jolly Salis supera agilmente la soglia di sbarramento con il 6,7% di voti che è stato accolto al comitato elettorale all'Ostiense da applausi e urla di esultanza.
Ore 00.31 – La maggioranza Ursula è salva
La maggioranza Ursula è salva, la vittoria dei Popolari è netta, Ursula von der Leyen è più vicina al suo bis alla Commissione Ue. Le elezioni europee registrano l'ondata sovranista ma non determinano il sovvertimento degli equilibri nelle istituzioni comunitari. L'estrema destra ha travolto Emmanuel Macron in Francia e in Germania ha umiliato Olaf Scholz e il suo Spd. I risultati del voto in Italia consolidano anche quelle destre considerata a Bruxelles meno estremiste. Eppure il terremoto sovranista alla fine a livello Ue non c'è stato.
La maggioranza composta da Ppe, Socialisti e Renew, stando alle proiezioni, si attesta attorno ai 400 seggi, con un margine piuttosto netto rispetto alla soglia minima di 360. Un margine che allontana l'ipotesi di un dialogo con Giorgia Meloni.
Ore 00.24 – Prima proiezione Mediaset
Secondo la prima proiezioni per le Europee di Mediaset, che si basa su dati reali e dunque più affidabile degli instant ed exit poll, vede Fratelli d’Italia primo partito con il 27,5% dei voti, segue il Pd con il 23,8%. La copertura del campione è del 26%. M5s è all'11,2%, Fi-Noi Moderati 10,4%, Lega 8,5, Alleanza Verdi Sinistra 6,7, Stati Uniti d’Europa 3,9, Azione 3,2.
Ore 00.10 – L’astensionismo resta un problema
Affluenza a picco, con la soglia del 50% sfiorata ma non raggiunta - alla chiusura dei seggi ha votato oltre il 49% degli aventi diritto, quando ancora mancano i dati relativi a quasi 20 mila sezioni - e l'astensionismo primo partito italiano. Evocato da tutti gli schieramenti politici nel corso della campagna elettorale, lo spettro di un vistoso calo di votanti alle urne si è palesato fin dal primissimo dato delle 23 di sabato. Un trend confermato anche nella seconda giornata di voto e alla chiusura dei seggi, con dati arrivati con grande lentezza.
Un nuovo record negativo di affluenza, dopo il 54,5% del 2019. Ad eccezione del 2004, quando il dato definitivo fu del 73% e superò il 70,8% del 1999, l'affluenza per le europee ha visto un costante e progressivo vistoso calo. Nel 2014 votò, alla chiusura dei seggi, il 57,22% degli aventi diritto mentre nel 2019, quando si votò solo di domenica, alle urne andò il 54,5%. In quella circostanza si andò alle urne anche per le regionali in Piemonte e in 3.800 comuni.
Ore 23.58 – Prime proiezioni della composizione del Parlamento europeo
Ore 23.57 – Terzo instant poll Mediaset
Nel terzo intention poll per le Europee 2024 Fdi è il primo partito con il 25-29%, seguito dal Pd con il 21-25%. Sono gli intention poll di Mediaset.
Terzo partito è M5s con un forchetta tra il 10,5 e il 14,5%. Nel centrodestra, Fi con l'8,5-12,5% si posizione solo di misura davanti alla Lega (6-10%). Per gli altri schieramenti, Avs si posiziona tra il 5,5 e il 7,5%, Sue tra il 3 e il 5, Calenda tra il 2,5 e il 4,5.
Ore 23.17 – Fratelli d’Italia primo partito, cresce il Pd di Schlein
Nessuno scossone. Ma conferme e qualche sorpresa. I primi exit poll sulle europee consegnano una fotografia che, se confermata, vede Giorgia Meloni che aveva collocato l'asticella al 26% - come alle politiche del 2022 - confermare Fdi primo partito con una forchetta - fornita dagli exit poll Opinio Italia per la Rai - tra il 26 e il 30% (tra il 27 e il 31 secondo Swg per La7). Cresce il Pd targato Schlein, che questa volta corre in solitaria senza Calenda e Renzi (più voti e più seggi per lei) guadagnando tra i 2 e i 6 punti rispetto alle ultime politiche (il range per lei è tra il 21 e il 25%). E finisce in sostanziale parità, ma con possibile «remuntada» azzurra, il derby di maggioranza tra Antonio Tajani (Forza Italia) e Matteo Salvini (Lega): gli exit poll vedono Fi tra l'8.5 e il 10.5% e la Lega tra l'8 e il 10%. Da valutare l'impatto dell'all in giocato da Salvini su Vannacci (valutato dall'inizio due punti percentuali nel computo finale e forse ancora più pesante nelle urne).
Sotto le aspettative, nonostante una capillare campagna elettorale e un deciso schieramento sul fronte pacifista - che con due guerre in corso aiuta a decidere chi sta con chi - il Movimento 5 stelle che scende dal 15.43% delle politiche 2022 (17.06 alle europee) ad una percentuale compresa tra il 10 e il 14%.
Alleanza Verdi Sinistra, con il jolly Salis supera agilmente la soglia di sbarramento con una forchetta di voti tra il 5 e il 7%, mentre l'altro derby, quello tra Calenda e Renzi (insieme alle politiche avevano ottenuto un rispettabile 7.8%) vede i due a rischio esclusione con l'ex premier - con la lista Stati Uniti d'Europa - tra il 3.5 e il 5.5% e Azione tra il 3 e il 5%.
Ore 23.15 – Lo scenario europeo
I partiti filo-Ue, che davano vita alla maggioranza Ursula, mantengono la maggioranza nel Parlamento europeo, con 398 seggi sui 720 totali, nonostante l'avanzata delle formazioni di ultradestra. Il Ppe si conferma primo partito europeo con 181 deputati (ne avevano 177), mentre i socialisti scendono da 140 a 135 e i liberali di Renew da 102 a 82.
L'onda sovranista ha travolto Olaf Scholz ed Emmanuel Macron. Il presidente francese, il cui partito ha accusato uno scarto di oltre 16 punti rispetto a quello di Marine Le Pen (14,5% contro 32%) ha sciolto l'Assemblée Nationale e convocato le elezioni a fine giugno. Anche in Germania, dove la Cdu-Csu si conferma il primo partito, balzo in avanti di Afd, che raggiunge il 16% e scavalca di 2 punti i socialdemocratici di Scholz.
Ore 23.12 – Proiezioni Youtrend-SkyTg24
Nel primo exit poll per le Europee 2024 Fdi è il primo partito con il 26,5%, seguito dal Pd con il 23%. Sono i dati instant/Previsione Youtrend - Sky TG24. Terzo partito è il Movimento 5 Stelle con il 12,5%. Nel centrodestra, Fi al 9,5% si posiziona davanti alla Lega che raggiunge il 9%. Per gli altri schieramenti, Avs al 5,5%, Sue 4,5% e Azione al 3,5%.
Ore 23.05 – Primi exit poll
Nel primo exit poll per le Europee 2024 Fdi è il primo partito con il 26-30%, seguito dal Pd con il 21-25%. Sono i dati del Consorzio Opinio Italia per la Rai.
Terzo partito è M5s con un forchetta tra il 10 e il 14%. Nel centrodestra, Fi con l'8,5-10,5 si posiziona di misura davanti alla Lega (8-10%). Per gli altri schieramenti, Avs si posiziona tra il 5 e il 7%, Sue tra il 3,5 e il 5,5, Calenda tra il 2,5 e il 4,5. Pace, Terra e Dignità 1-3%, Libertà 0,0-2,0. Alternativa Popolare 0,0 - 1,0, Altre 0,0 - 2,0.
Ore 22.45 - Prime proiezioni
L'onda sovranista, stando alle prime proiezioni, travolge Emmanuel Macron e Olaf Scholz, colora di nero l’Austria e segna punti ovunque ma non sfonda al Parlamento Ue, dove la cosiddetta maggioranza Ursula, composta dai partiti filo-europeisti, regge con 398 seggi sui 720 totali. Le elezioni europee più importanti della storia del Vecchio Continente seppelliscono il governo transalpino (nuove elezioni sono state fissate già a fine giugno) e avranno conseguenze imprevedibili anche nelle politiche comunitarie.
La tornata elettorale certifica l'ascesa delle ali estreme ma, allo stesso tempo, premia i Popolari che si stagliano come primo gruppo nell'emiciclo di Strasburgo. Lieve la perdita dei Socialisti, netto invece il calo dei liberali e dei Verdi, che pagano le disastrose performance dei macroniani in Francia e dei Grune in Germania (dove l'Afd scavalca clamorosamente i socialdemocratici al secondo posto). Ursula von der Leyen, Spitzenkandidat del Ppe, resta favorita per presiedere la Commissione europea.
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