Tra Pedracini e Ferrari l’unica certezza a Seniga è che ci sarà una sindaca

Umberto Scotuzzi
La prima è sindaca uscente e punta a dare continuità, la seconda prova a tornare sulla scena amministrativa
Il centro di Seniga
Il centro di Seniga
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È una competizione elettorale tutta in rosa quella che vede contrapposte Elena Ferrari e Manuela Pedracini. La prima è sindaca uscente e punta a dare continuità con la sua lista, «Un futuro per Seniga», al lavoro intrapreso cinque anni fa. Proverà a sbarrarle la strada la Pedracini, che prova a tornare sulla scena amministrativa.

Così si presenta la Ferrari: «Vogliamo che il processo di cambiamento possa continuare, cambiamento che parte dal creare nuove possibilità per le giovani famiglie, dal promuovere il territorio, dal creare momenti aggregativi che abbiano anche importanti basi culturali, per far sì che Seniga diventi un luogo dove sia piacevole vivere, ad ogni età».

Quanto ai punti salienti del programma «progetti di promozione del territorio, il mondo del volontariato, le politiche green, con l’attuazione della Comunità energetica rinnovabile, senza tralasciare lo sportello del cittadino». Sul piano delle opere, infine, la creazione di un polo civico e sede delle associazioni, il completamento della riqualificazione della piazza e delle strade, nonché la manutenzione straordinaria dell’appartamento della torre.

Sul fronte opposto Manuela Pedracini: «Mi candido perché Seniga è la mia casa: per 15 anni consecutivi, dal 2004 al 2019, ho fatto parte dell’Amministrazione comunale, prima come consigliere di maggioranza e nei successivi due mandati come vicesindaco. Mi propongo, dopo una pausa, per continuare il lavoro intrapreso con la mia lista».

«Seniga ha molte potenzialità ed un grande pregio: pur essendo un paese piccolo, è ben servito e sa offrire un rapporto diretto, autentico tra le persone. Vogliamo partire da qui, dalla vicinanza alla nostra gente, come ricorda il simbolo del nostro logo, un ponte». Quanto alle priorità, «tre tematiche: la famiglia e con essa l’area sociale, pensando a servizi a misura di persona; il territorio e le opere pubbliche e valorizzazione del nostro ambiente perimetrato da due fiumi; le attività produttive locali».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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