Pralboino, Riccardo Romagnoli si candida per un «nuovo futuro»
«È sicuramente un momento storico per una comunità come la nostra, nel quale è importante scegliere se restare fermi ad aspettare cosa faranno gli altri oppure cooperare per camminare insieme». Parte da questa premessa la scelta di Riccardo Romagnoli di candidarsi a sindaco con la lista «La civica per Pralboino».
Programma
Con la sua discesa in campo entra quindi ufficialmente nel vivo la corsa per le amministrative di giugno: resta da vedere se quella di Romagnoli sarà l’unica lista in campo o se il sindaco uscente, Franco Spoti, prossimo a concludere il suo secondo mandato, deciderà di tentare il tris e sarà quindi duello. Romagnoli, già direttore dell’Accademia SantaGiulia e del Machina Lonati in città, è sostenuto da un gruppo di persone che «hanno deciso di unire le loro forze mettendoci entusiasmo, tempo, creatività e condividere i propri ideali per immaginare Pralboino in un nuovo futuro».
«Noi crediamo che il tempo in cui viviamo impone un cambiamento di rotta. Se non cambiamo, e in fretta, sarà la realtà a cambiarci in peggio. Lo stare insieme ci ha messo gli uni di fronte agli altri, ciascuno con il proprio ideale di paese, in un confronto serrato dove è emersa l’idea comune a tutti che andremo a condividere con i pralboinesi», sottolinea Romagnoli. Da qui la scelta di puntare, in particolare, sui giovani: «Abbiamo scelto di ripartire dai nostri cittadini, dalla loro voce e dalle loro esigenze e alle fine degli incontri con le persone coinvolte tutte all’unisono ci hanno detto che i giovani da anni non hanno punti di riferimento. Fin da subito abbiamo messo al centro del nostro progetto i giovani per ridare fiducia e speranza per il loro futuro.
La prima idea è quella di sollecitare la creatività dei ragazzi e giovani per intervenire sul paese. Oltre ai giovani ci siamo interrogati su quale futuro pensiamo per Pralboino. Negli anni, il paese ha perso la socialità, la bellezza, la qualità della vita, c’è assenza di progettualità e quindi un tessuto da ricucire, spazi perduti da recuperare per l’intera comunità».
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