L’assessore e il primario: a Gardone Valtrompia sfida a tutto campo tra Bondio e Brunori

Barbara Fenotti
Due programmi, quelli costruiti dai candidati insieme alle rispettive squadre, ricchi di idee e novità
Il municipio di Gardone Valtrompia
Il municipio di Gardone Valtrompia
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Un quadro che si era delineato ben prima del deposito delle liste e che tale è rimasto: non ci sono stati colpi di scena a Gardone Valtrompia, dove la sfida per la fascia tricolore sarà tra due nomi conosciuti nella comunità: da un lato Roberto Bondio, candidato sindaco a capo della lista civica «La nostra città», dall’altro Giuliano Brunori, che guida la lista «La Civica per Magno, Inzino e Gardone».

I due profili

Brunori è primario della Struttura complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda provinciale dei servizi sanitari di Trento ma «essendo ormai vicino alla pensione - ha spiegato -, avrò tempo per gestire il Comune qualora venissi eletto». Bondio, invece, è attualmente assessore a Lavori pubblici, Ambiente, Tutela del territorio, Comunicazione e Innovazione tecnologica del Comune di Gardone. La sua esperienza politica in questo ente è iniziata nel 2014 come consigliere di maggioranza con l’attuale primo cittadino Pierangelo Lancelotti ed è proseguita nel 2019 con l’incarico di assessore. Da alcuni anni è anche consigliere provinciale.

La scelta di candidarlo è arrivata dopo un confronto interno tra le file del Partito democratico e della Sinistra gardonese, che negli ultimi anni hanno guidato il paese col sostegno di diverse componenti civiche.

La civica di Brunori, che tra le novità ipotizza la realizzazione sul territorio di una scuola bottega in immobili del centro storico, pone tra le priorità del suo programma la tematica della sicurezza, proponendo la scelta di un referente di quartiere sempre connesso con le forze dell’ordine e l’istituzione di un tavolo tecnico con Polizia locale, Carabinieri, Guardia di finanza e una rappresentanza del Comune di Gardone. «La nostra città» vorrebbe, invece, implementare i servizi del Corpo intercomunale di Polizia locale con l’adesione di nuovi comuni, potenziare i sistemi di videosorveglianza e rendere i giovani (protagonisti negli ultimi tempi, a Gardone, di casi di cronaca) protagonisti di iniziative che li riguardano.

Sul fronte del commercio e delle attività produttive Brunori e la sua squadra promettono impegno da parte dell’Amministrazione nella difesa e valorizzazione della tradizione armiera e della caccia e la valutazione di una possibile detassazione delle attività con superficie inferiore a 200 mq. Bondio vorrebbe, invece, potenziare i corsi sulle nuove tecnologie in partnership con Officina Liberty, utilizzare l’Ai nella Pa e ampliare il regime di agevolazioni per le attività in centro storico e quelle fondate ex novo da under 30. Nelle intenzioni di Brunori ci sarebbe la creazione di una scuola civica di musica in sinergia con la locale banda Cico Gottardi, mentre Bondio ipotizza la fondazione di una Pro loco e la ristrutturazione dell’immobile Beccalossi di via Zanardelli per adibirlo a fini sociali.

Due programmi, quelli costruiti dai candidati insieme alle rispettive squadre, ricchi di idee e novità. Uno, quello della lista «La nostra città», porta con sé molto di ciò che è stato fatto nei 10 anni precedenti durante il mandato Lancelotti. Non a caso Bondio, che qualora venisse eletto ha annunciato di volersi dedicare a tempo pieno all’attività di sindaco, ha affermato di «voler continuare il lavoro fatto in questi anni, impegnandomi insieme alla mia squadra per favorire una comunità coesa».

Brunori nel corso della campagna elettorale non ha esitato ad avanzare qualche critica, affermando che «gli amministratori susseguitisi in questi ultimi anni hanno accompagnato il Comune verso un lento e inesorabile declino di insignificante anonimia: l’impegno sarà, perciò, rilanciare il ruolo di riferimento di Gardone in valle e in provincia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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