Chiari si prepara agli apparentamenti in vista della sfida tra Zotti e Codoni

Andrea Facchi
Il più votato: «Appello agli elettori e dialogo con tutti». Il secondo: «Ci stiamo già ragionando»
Il Municipio di Chiari - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il Municipio di Chiari - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Quattro «capitali» – Ghedi, Montichiari, Concesio e Lumezzane – al lavoro per formare la squadra amministrativa dopo le elezioni, più una, Chiari, incamminata verso il ballottaggio di domenica 23 e lunedì 24 giugno, l’unico in provincia di Brescia.

Archiviato il primo turno, con l’incredibile epilogo della parità assoluta tra i candidati sindaco Domenico Codoni e Marco Salogni (e con l’attesa del risultato ufficiale che si è protratta fino a martedì pomeriggio, quando la commissione elettorale si è pronunciata per Codoni) a Chiari è ora tempo di secondo turno elettorale. La sfida è tra Gabriele Zotti (sostenuto dalla coalizione di centrodestra composta da Fdi, Lega, Civica e Chiari tricolore), che ha conquistato il primo posto tra i cinque candidati con il 34,51% dei voti ; e, come si diceva, Domenico Codoni (al suo fianco le civiche Chiari virtuosa e Chiari capitale), che ha chiuso il primo turno con il 28,67%, la stessa percentuale di Marco Salogni, rimasto fuori dal ballottaggio per un numero inferiore di voti alle liste che lo sostenevano.

La strada aperta dell’apparentamento

Per i tre esclusi, in vista dell’appuntamento elettorale di domenica domenica 23 e lunedì 24, resta comunque aperta la strada che porta all’apparentamento con uno dei due candidati più votati.

«Il ballottaggio era preventivato – commenta Zotti – e accolgo positivamente il mio margine sugli altri candidati. Faremo ora appello agli elettori che si riconoscono nella nostra coalizione e avvieremo un dialogo con le altre forze che ci sono politicamente affini. Il nostro obiettivo è creare una comunità unita, con maggioranza e minoranze che sappiano dialogare con i cittadini». Per quanto riguarda i possibili apparentamenti, Zotti assicura che «dialogheremo con tutti».

Ancora in gara, Codoni è soddisfatto «per i 2.727 voti arrivati: stiamo già lavorando per vincere la sfida più importante». Quanto agli apparentamenti, spiega che «abbiamo iniziato a ragionarci da ieri, mercoledì».

«Soddisfazione per l’esperienza» viene espressa da Roberto Goffi (Siamo Chiari), uno dei tre esclusi dal ballottaggio. «Sono anche contento per la squadra che abbiamo creato – continua –: un gruppo che continuerà a lavorare». Anche Siamo Chiari può essere coinvolta negli apparentamenti in vista del secondo turno elettorale: «Ora – continua Goffi – mi siederò per parlarne con tutta la squadra: non sono un uomo solo al comando. Se arriveranno richieste e si deciderà insieme per un sì, ci saremo; altrimenti continueremo da soli».

Da parte sua, Alessandro Gozzini (Chiari al centro) manifesta gratitudine per «gli elettori e il mio gruppo. Per quanto riguarda i possibili apparentamenti, in caso qualcuno si rivolga a noi, sarà l’intero gruppo a decidere».

Nessun commento, per ora, da Marco Salogni (Comitato civico, Patto per Chiari e Pd), rimasto escluso dal ballottaggio per uno scarto minimo: 35 voti.

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