Zerotrenta, nasce l’amaro bresciano
Anche in momenti spensierati di amicizia, tra una partita di calcetto e un’uscita con le rispettive ragazze, possono nascere idee grandi. Lo conferma la storia di Alessandro Ortogni e Andrea Corezzola, amici da decenni.
È la storia di un amaro dal nome simpatico e assolutamente bresciano, come il prefisso che digitiamo per contattare i due amici: Zerotrenta. Scopriamo subito che il nome fa riferimento anche a quei 30 gradi che si possono assaporare solo dopo una preparazione del tutto naturale.
Ma partiamo da quel pomeriggio di luglio dell’anno scorso, quando i due giovani presentarono l’idea ad Alessandro Carlassare della Genziana Srl di Treviso, che ha creduto da subito nel progetto e trasformato il sogno in un vero amaro dal colore bruno. «L’intuizione è nata dalla volontà di dare concretezza alla mia tesi di laurea sulle potenzialità terapeutiche di preparati alcolici e - ci racconta Alessandro, laureato in scienze erboristiche - grazie all’energia di Andrea ci siamo buttati in questa avventura senza nessuna pretesa specifica».
L’umiltà deve fare ora spazio alla consapevolezza di aver creato un eccellente amaro, premiato pochi giorni fa con la medaglia d’oro all’Internationaler Spirituosen Wettbewerb (ISW) di Neustadt in Germania, un importante concorso internazionale di liquori e distillati. Lo Zerotrenta (prezzo al pubblico di 19,5 euro) è stato pensato con l’intento di offrire un amaro digestivo e aperitivo, rispettando le antiche procedure per la corretta preparazione dei liquori. Procedure distinte dalla preparazione chimica degli amari moderni, che si trovano più frequentemente sulle tavole dei bar italiani.
«Utilizziamo solo forme di estrazione naturale, attraverso la fase di macerazione di piante in acqua e alcool e la filtrazione con metodi esclusivamente meccanici» prosegue l’erborista Alessandro, che sottolinea poi come il rispetto dei tempi di maturazione e la ricerca dell’equilibrio della miscela con sciroppo d’agave creino un mix di sapore particolare, senza bisogno di aggiungere esaltatori di aromi e coloranti.
Prima a capire la bontà e la possibilità di successo dello Zerotrenta è stata la Gastronomia Lanzani di Brescia, seguita poi da numerosi amici, ristoranti ed enoteche che hanno sposato subito il prodotto. «Siamo partiti con l’idea di lavorare per passione, ma - ci conferma Andrea, che si occupa della parte commerciale - abbiamo dovuto rivedere la produzione, in seguito alle numerose richieste di clienti nel Bresciano, ma anche da Bologna o Perugia».
I due conoscono bene le regole della grande distribuzione, ma non sono interessati a questo canale di vendita. «D’altronde - continua Andrea - non sarebbe neppure possibile data l’essenza artigianale di Zerotrenta. Vogliamo che il consumatore assapori l’amaro ma conosca anche i processi produttivi; per ora produciamo solo 150 bottiglie al mese». Ad Andrea ed Alessandro un grosso in bocca al lupo per un’avventura imprenditoriale che è solo agli inizi; alla grande distribuzione, invece, non resta che l’amaro in bocca.
Andrea Colombo
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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