Wedding tourism: Brescia programma la riscossa
La pandemia ha messo in ginocchio la prolifica «industria» legata ai matrimoni e massacrato il cosiddetto «Wedding Tourism» nella nostra provincia. Lago di Garda, colline del Franciaciacorta e del Sebino (con Montisola a farne da padrona), ma anche l’Alta Valcamonica sono da sempre location predilette per le coppie in cerca di qualcosa di speciale per il loro giorno più bello.
L’interesse per nella nostra provincia è elevato, soprattutto all’estero. Per questa ragione Visit Brescia, il braccio della Camera di Commercio che promuove il turismo in provincia, ha promosso insieme a Promos Italia e Unioncamere Lombardia una serie di incontri (B2B) tra le aziende turistiche bresciane e buyer internazionali provenienti da Argentina, Belgio, Cina, Francia, Germania, Paesi del Golfo, Russia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.
Questi operatori stranieri operano nei segmenti del business travel, wedding, turismo culturale ed esperienziale, conferences and exhibitions, tempo libero, LGBT, turismo religioso e sportivo mentre tra gli oepratori bresciani presenti all’incontro figurano i rappresentanti di agriturismi e cantine vitivinicole, catering e ristorazione, hotel, case vacanza, B&B, centri fieristici e congressuali, agenzi viaggi, tour operator, golf club.
L'obiettivo è creare occasioni d’incontro e dialogo tra le imprese locali e gli acquirenti internazionali interessati a conoscere e proporre pacchetti-prodotti bresciani alla loro clientela.
I dati a livello nazionale sono impietosi: il 2020 ha purtroppo segnato un -87,3% di presenze in Italia ed un ancor più significativo -92,7% di fatturato rispetto ai dati dell’anno precedente, assestandosi pertanto a 35,5 milioni di fatturato generati da 226 mila presenze (rispetto agli oltre 486 milioni di fatturato e 1 milione 783 mila presenze del 2019).
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