Economia

Via libera dell'Antitrust all'Ops di Intesa su Ubi

La banca guidata da Carlo Messina dovrà però cedere oltre 500 sportelli bancari, più di quelli in origine proposti
La sede bresciana di Ubi Banca, istituto «nel mirino» dell’offerta di Intesa Sanpaolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
La sede bresciana di Ubi Banca, istituto «nel mirino» dell’offerta di Intesa Sanpaolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

L'Antitrust concede il via libera all'offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca. Il via libera dell'autorità è condizionato alla cessione di oltre 500 sportelli bancari da parte di Cà de Sass. Una misura che consentirà di «risolvere le preoccupazioni emerse in corso d'istruttoria riguardo ai possibili effetti anticoncorrenziali».

Intesa Sanpaolo incassa un ulteriore risultato positivo e mette in soffitta il dossier delle autorizzazioni. L'Antitrust ha imposto a Intesa Sanpaolo alcune «misure di carattere strutturale per risolvere le preoccupazioni emerse in corso d'istruttoria riguardo ai possibili effetti anticoncorrenziali da essa derivanti», spiega l' autorità. Intesa Sanpaolo dovrà cedere oltre 500 sportelli bancari, numero «ben superiore a quanto offerto originariamente». E proprio sul tema della cessione degli sportelli, nel corso della fase istruttoria del procedimento avviato dall'Antitrust, il gruppo guidato da Carlo Messina ha prospettato all'Agcm la cessione di oltre 500 filiali che saranno acquisite da Bper.

Le misure correttive proposte da Intesa Sanpaolo sono così risultate «idonee a rispondere alle criticità concorrenziali analizzate». L'operazione di cessione degli sportelli avverrà senza problemi nel caso in cui Intesa Sanpaolo riuscirà a raggiungere il 66,67% del capitale di Ubi Banca, che gli permetterà di controllare l'assemblea straordinaria. Potrebbero sorgere eventuali problemi nel caso in cui l'Ops si fermi al 50% più una azione. E su questo tema l' autorità presieduta da Roberto Rustichelli fornisce indicazioni ben precise evidenziando che qualora Intesa Sanpaolo non riesca a cedere tutti o alcuni degli sportelli di Ubi, si prevede la «cessione di sportelli di Intesa Sanpaolo idonea a produrre effetti almeno equivalenti a quelli derivanti dalla cessione degli sportelli di Ubi».

Nel corso del procedimento Ubi Banca ha anche evidenziato il ruolo di «operatore maverick», con una capacità di integrazione e di aggregazione, attraverso operazioni di crescita esterna. Su questo tema l'Antitrust ha rilevato che agli atti dell'Istruttoria non sono emerse «evidenze, né certe né univoche, in merito alla reale possibilità di Ubi di costituire un terzo polo bancario». Gli elementi forniti si limitano a «mere ipotesi di lavoro - prosegue l'Antitrust - relative a fasi molto preliminari di progetti di aggregazione di Ubi con altri operatori, non condivise o presentate né a livello di cda, né di assemblea».

La decisione dell'Agcm arriva quasi a conclusione della seconda settimana del periodo di conferimento delle azioni di Ubi Banca a Intesa Sanpaolo che hanno raggiunto il 3,106%. Sull'Ops il ceo di Ubi, Victor Massiah, da Orio al Serio (Bergamo) per i 50 anni dello scalo aeroportuale, ha evidenziato che «noi siamo il management, gli altri sono i soci e sostanzialmente il management non ha posizione. Il management può avere dei suoi pensieri ma chi commenta sono i soci».

Da parte sua il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha così commentato la decisione dell'Antitrust: «Il provvedimento dell' Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato conferma che l'operazione, a fronte degli impegni proposti da Intesa Sanpaolo è pienamente compatibile con la concorrenza, a tutela sia delle dinamiche competitive del mercato bancario italiano sia dei diritti dei consumatori».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato