Economia

Vinitaly 2025: il vino bresciano tra sfide, consorzi e novità

Valerio Pozzi
La manifestazione si presenta con circa 4.000 aziende e un quartiere espositivo al completo, confermandosi baricentro e termometro del vino italiano. Rinnovati i vertici dei Consorzi. Conferme per Zenato al Lugana e Fiorini al Garda Doc
A Verona sono attesi 130mila visitatori - Foto www.vinitaly.com
A Verona sono attesi 130mila visitatori - Foto www.vinitaly.com
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Da oggi Verona diventa la capitale del vino con l’edizione 2025 di Vinitaly. La manifestazione si presenta con circa 4.000 aziende e un quartiere espositivo al completo, confermandosi baricentro e termometro del vino italiano. Nei 18 padiglioni della manifestazione (tra fissi e tendostrutture) attesi operatori dall’Italia e da 140 nazioni. In particolare, si punta a confermare il contingente di 30mila buyer della domanda internazionale, Stati Uniti compresi, per quella che è la più grande «agenda business» del Made in Italyenologico. L’edizione 2025 è stata preceduta dalla 14ª edizione di OperaWine, l’anteprima esclusiva di Vinitaly firmata da Veronafiere in collaborazione con la rivista americana Wine Spectator.

Protagoniste dell’evento di quest’anno che durerà fino a mercoledì ci saranno anche quasi un centinaio di aziende vitivinicole bresciane. Senza, comunque, dimenticare che nei giorni precedenti l’inaugurazione ufficiale sono già stati attivati numerosi appuntamenti con buyer provenienti da tutto il mondo (Stati Uniti compresi).

Consorzi: rinnovo cariche

Parlando in termini bresciani le giornate di Vinitaly potrebbero anche essere il momento di confronto dove poter decidere chi sarà il nuovo presidente del consorzio Franciacorta: un’elezione attesa per metà maggio e che vede vari «contendenti» in lizza, considerato che Silvano Brescianini non potrà essere confermato dopo due mandati in cui il Consorzio ha ulteriormente cresciuto la propria autorevolezza nel mondo del vino di alta qualità.

I rumors indicano in Emanuele Rabotti di Monte Rossa un possibile candidato autorevole seppure la rosa dei possibili papabili a succedere a Brescianini potrebbe portare ad altre candidature come quella di Arturo Ziliani della Guido Berlucchi.

Nuovi vertici

Tutto confermato invece in casa del Consorzio Garda Doc, l’organizzazione che tutela e promuove i vini prodotti nella zona del Lago di Garda e che abbraccia le province di Verona, Mantova e Brescia. Nel corso del cda tenutosi nei giorni scorsi, è stato confermato alla presidenza del Consorzio Paolo Fiorini, agronomo, enologo e figura di rilievo nel settore vitivinicolo veronese. Confermate anche le cariche sociali nel Consiglio di Amministrazione con i vicepresidenti Giovanna Prandini e Giovanni Verzini.

Anche il Consorzio Tutela Lugana Doc ha eletto il nuovo Cda confermando alla presidenza, per il secondo mandato, Fabio Zenato. «Sono onorato di continuare a guidare il Consorzio e di affrontare insieme a un team solido e coeso le sfide future» ha dichiarato Zenato «Obiettivo del prossimo mandato è proseguire con determinazione su 4 fronti: identità, sostenibilità, qualità e innovazione». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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