Verde e «bio», la Lombardia punta sull’innovazione nella chimica
Anche per quanto riguarda la chimica la partita si gioca ancora una volta, manco a dirlo, sul campo della sostenibilità. Sesta regione europea per numero di addetti (45.438, il 3,8% del totale continentale), forte di oltre 1.700 aziende e con un fatturato di 17 miliardi di euro nel 2022, la Lombardia ha in questo senso già fatto non uno ma diversi passi in avanti.
E se chimica verde e biochimica in Italia muovono 50 miliardi di ricavi e oltre 500 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo industriale nei prodotti biobased (dati Centro Studi Assolombarda e Federchimica), non stupisce che anche la Regione abbia messo a punto uno strumento dedicato per sostenere il comparto. Si tratta del programma «Chimica verde Lombardia per un futuro sostenibile 2024», frutto di un protocollo di intesa siglato da Regione Lombardia e Federated innovation network, e che si articola in tre fasi.
Tre fasi
La prima consiste in una manifestazione d’interesse da parte di imprese che operano in Lombardia nei settori delle materie prime organiche, inorganiche e biomasse, della chimica di base, fine e specialistica, nonché realtà dei settori utilizzatori. Queste aziende dovranno indicare le aree di innovazione prioritarie sulle quali intendono individuare soluzioni innovative.
La seconda fase prevede l’entrata in scena di spinoff universitari e startup che, attraverso una «Call for ideas», presenteranno le loro proposte di innovazione. Dopodiché, come terza e ultima fase, i progetti delle startup selezionati da una giuria qualificata parteciperanno a un «Matching Day», previsto a ottobre a Palazzo Lombardia, con un premio da 25.000 euro messo a disposizione dalla Regione e la possibilità di usufruire di una giornata di tutoring. È già possibile presentare domanda e c’è tempo per partecipare fino alle 18 del 13 ottobre 2024.
«Se non ridiamo priorità a questo settore rischiamo di non essere più competitivi in futuro, non solo come Lombardia ma come Europa» evidenzia l’assessore Regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi, che riveste anche il ruolo di presidente della European chemical regions network, rete europea che, oltre alla Lombardia e all’Emilia-Romagna in Italia, comprende i 30 distretti europei dell’industria.
«Supportare innovazione, ricerca e strategia settoriale ci consentirà di guardare al domani con ottimismo e opportunità anche per le nuove generazioni - aggiunge -. Sostenibile e innovativa la chimica deve tornare ad essere protagonista delle politiche industriali ed economiche».
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